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Nautilus, partenza poco brillante nel 2022

Partenza un po' sofferta per Nautilus nel 2022

Mentre le grandi imprese del fitness viaggiano su buoni ritmi, l’azienda americana parte in sordina, peggiorando i numeri del 2021

In Italia non ha una grande diffusione, ma Nautilus resta un marchio storico. Ancor più per i brand che oggi accorpa: Octane Schwinn, Bowflex, Universal. Tuttavia sembra non avere la brillantezza dei grandi player del settore, chiudendo il primo trimestre 2022 in sordina. Anzi, archivia l’anno fiscale in perdita per 22,4 milioni di dollari. Che stonano parecchio se rapportati agli 88 milioni di profitto del 2021. Le perdite sono confermate anche per il primo trimestre 2022: un rosso di 18,2 milioni di dollari, contro un utile di oltre 30 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.

Treadmill – ph Nautilus

Segno meno anche per i ricavi (-12,8% rispetto al 2021). Negativo anche l’ebitda del primo trimestre 2022: 3,3 milioni di dollari in meno dei 151 milioni di dollari dello scorso anno.

Note positive dalla piattaforma di fitness digitale Irnv: con 325.000 clienti registrati aumenta di sette volte le registrazioni del 2020.

Insomma, al di là di qualche luce, per ora su Nautilus incombono nuvole grigie, che però il vertice dell’azienda americana ritiene lasceranno spazio al sereno dal 2023. Infatti il 2022 viene considerato anno transitorio, mentre nella seconda metà del 2023 sono attesi risultati migliori e in crescita rispetto al pre-pandemia. Insomma, nonostante un primo trimestre difficile, tutto sotto controllo e in linea con il piano pluriennale di rilancio del gruppo.

Bike ph Nautilus

Fonte Palco 23

Scritto da redazione