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Non dimentichiamoci della crisi idrica

L'insidia siccità rischia di pregiudicare il futuro di piscine e centri sportivi: pensiamoci ora, non domani - ph Kindel Media by Pexels

Nel crescendo di criticità da fronteggiare, la siccità che ha colpito l’Europa non può essere sottovalutata, ancor più pensando alle piscine e ai centri sportivi

Le attenzioni a certi problemi viaggiano ad ondate emotive o quando il problema è nel pieno della sua gravità, dimenticando spesso che una criticità può rivelarsi catastrofica se non si corre velocemente ai ripari in chiave preventiva.

Oggi le nostre attenzioni sono concentrate su crisi energetica, caro bollette, prospettiva di chiusura nei mesi invernali per alcune piscine. È comprensibile e normale che prevalgano tali preoccupazioni condivise con i vertici governativi ed istituzionali.

Sottovalutare il problema del clima e della siccità è da irresponsabili per il mondo dello sport ma, soprattutto per la popolazione e per il pianeta – ph Strange Happenings by Pexels

Tuttavia, sarebbe da veri sprovveduti pensare che il prolungamento dell’estate fino a fine ottobre sia la normalità.

Sicuramente le piscine estive quest’anno hanno registrato numeri record che hanno dato un sollievo circa incassi e recupero dal dissesto finanziario. Ma è chiaro a tutti che un’estate così calda e il protrarsi del clima mite anche in autunno non siano la normalità.

Anzi, alcuni esperti di ambiente e clima asseriscono che il 2022 potrebbe essere ricordato come un anno fra i meno caldi di quelli che ci attendono. Con un futuro dove siccità e crisi idrica saranno un tema insostenibile se non interveniamo tutti tempestivamente per arginarlo e trovare delle soluzioni durature.

Nella circostanza, l’articolo che segue e inviato alla nostra redazione da Margherita Ferrari del blog energia-luce.it, mette in evidenza quanto colabrodo sia la nostra rete idrica e gli interventi previsti dal Governo.

Fenomeni crescenti di siccità sono un alert da risolvere anche per evitare che l’acqua venga negata a piscine e centri sportivi ph Antony Trivet by Pexels

Naturalmente non si parla di acqua per le piscine e per i centri sportivi, ma abbiamo già rilevato che, alle prime avvisaglie di emergenza, sia spontaneo per la popolazione e le istituzioni limitare l’uso di acqua proprio per i centri sportivi.

Da questo portale non sono mancati diversi articoli scritti da uno dei migliori esperti in materia, Gianni Gurnari, e Wbox, come editore, ha riservato altri spazi editoriali anche sul periodico HA & Wellness. Un contributo a sensibilizzare e condividere consapevolmente la gravità del problema.

Sarebbe tuttavia opportuno che noi operatori del comparto dessimo via ad un contributo sostanziale sia per la programmazione che per la considerazione di una serie di iniziative e soluzioni volte a rimediare ad un problema che, con elevata probabilità, si riproporrà in forme più accentuate e serie nei prossimi anni.

Al contempo, essere interpreti di una cultura del rispetto e del risparmio di questa risorsa vitale, divulgandone i fondamentali e sensibilizzando la clientela di piscine e centri sportivi, sarebbe un primo passo che auspichiamo possa essere preso in seria considerazione da tutti gli attori del comparto piscine, palestre e centri sportivi.

Il problema è molto serio e potrebbe pregiudicare il futuro di molte realtà sportive perché non disporranno dell’acqua nelle quantità necessarie o sufficienti.

Pensiamoci oggi senza procrastinare ulteriormente decisioni e incontri con le autorità perché il nostro futuro non sia segnato da una ulteriore crisi dalle ricadute estremamente negative non solo per il settore sportivo, ma per tutta l’umanità.

Perché le piscine non restino senza acqua agiamo immediatamente e non rimandiamo scelte necessarie per fronteggiare nuove, probabili crisi idriche ph Stefano Zanet by Pexels

CRISI IDRICA IN ITALIA: PIÙ DEL 40% VIENE SPRECATA

Per quanto possa essere piacevole passare Halloween con una temperatura media italiana che oscilla tra i 22 e i 30 gradi, questo fenomeno è una delle tante conseguenze della crisi climatica in atto sulla terra. Oltre alle temperature eccessivamente calde, alle numerose alluvioni e incendi avvenuti negli ultimi mesi dovuti alla siccità, anche lo spreco dell’acqua ha un ruolo chiave per la salvaguardia dell’ambiente. 

LA SITUAZIONE IN EUROPA

Il nostro Paese è al primo posto in Europa in termini di volume di acqua dolce potabile prelevata da risorse naturali, quali fiumi, laghi e sottosuolo. Analizzando la situazione a livello europeo, il divario è notevole. Secondi solo alla Grecia con 157 metri cubi annui per abitante, l’Italia ne raccoglie 153, lasciando un ampio distacco con l’Irlanda (128), Bulgaria (119) e Croazia (111), che seguono in classifica. All’ultimo posto troviamo Malta, Estonia e Lettonia con rispettivamente 30, 45 e 48 metri cubi annui per individuo.  Considerando i Paesi europei facenti parte dell’area mediterranea, l’Italia sfrutta maggiormente le acque sotterranee che equivalgono a poco più dell’80% del totale dell’acqua dolce raccolta. Al contrario la Grecia si affida maggiormente alle acque superficiali. Di seguito è possibile avere una rappresentazione visiva dei prelievi di acqua dolce nei Paesi UE27. 

Tuttavia, nonostante un vantaggio dovuto al clima e alle risorse naturali disponibili del nostro Paese, ad oggi circa il 40% dell’acqua raccolta viene sprecata a causa delle condizioni della rete idrica. Infatti, se consideriamo lo studio condotto dall’ISTAT, ogni anno vengono immessi nella rete idrica nazionale 8,2 miliardi di metri cubi di acqua, di cui 3,5 miliardi vengono sprecati a causa delle pessime condizioni della rete idrica e non raggiungono i rubinetti delle case

LE SOLUZIONI DEL GOVERNO

Oltre alle misure adottate per far fronte alla crisi del gas naturale, per ridurre tale spreco, il Governo ha stanziato 3,9 miliardi di euro per il rinnovo e l’estensione del sistema idrico italiano. L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni dei canali che portano l’acqua ai campi e la costruzione di nuove dighe e bacini artificiali per far fronte al forte periodo di siccità che ha caratterizzato gli ultimi anni. Nel merito, il 60% dei fondi verrà destinato per il rinnovo e miglioramento delle reti idriche al Sud, in particolare Sicilia e Sardegna, che al momento sono in condizioni peggiori rispetto a quelle del Nord Italia. 

Considerando i dati del 2018, le 5 regioni che sprecano maggiormente acqua sono: Abruzzo (55.6%), Umbria (54.6%), Lazio (53.2%), Sardegna (51.2) e Sicilia (50.5). In particolare, per quanto riguarda le singole città, quelle con un dispendio di acqua maggiore sono: Palermo, Cagliari, Catania, Messina e Napoli. 

Nel caso in cui il piano strategico messo in atto dal Governo fosse efficace e, considerando che il consumo medio di acqua di un individuo ammonta a 215 litri, sarebbe possibile garantire il fabbisogno di acqua potabile a 44 milioni di persone in più riducendo la percentuale di acqua sprecata e sostituendo i tubi rotti e vecchi della rete idrica. È arrivato il momento di prendere in mano la situazione e salvaguardare il nostro pianeta, eliminando gli sprechi e favorendo le energie alternative come l’energia solare

Fonte: https://energia-luce.it/

Scritto da Marco Tornatore