Per il ritardato ritiro dal mercato dei propri treadmill a seguito di alcuni gravi infortuni agli utilizzatori, l’azienda americana rischia multe salate, dopo una serie di rovinose cadute che rendono ancora più incerto il futuro della società quotata a Wall Street, nonché di Precor, di cui è proprietaria
Una serie inarrestabile di rovinose cadute sta seriamente compromettendo reputazione e futuro di Peloton. Noi, che ne seguiamo le vicende da tempo, non possiamo che rilevare l’ennesimo serio inciampo, la cui gravità, a seguito di infortuni nell’utilizzo del treadmill (si parla anche di morte di un bambino, ma vanno approfondite le circostanze), compromette pesantemente la reputazione del gruppo. Nella sua caduta libera attuale, fra l’altro, sta trascinando anche Precor, azienda specializzata nelle attrezzature professionali da fitness, acquisita da Peloton poco più di un biennio fa.

Lo scorso agosto, la Commissione per la sicurezza dei prodotti di consumo degli Stati Uniti (CPSC) ha notificato a Peloton la violazione delle leggi federali sulla sicurezza successive alla vendita di propri prodotti, secondo cui, a seguito del funzionamento pericoloso per l’incolumità e la salute della persona, un’azienda in forma preventiva deve ritirare il prodotto difettoso dal mercato.
Di fatto il provvedimento consegue ad alcuni incidenti e lesioni nonché alla morte di un bambino nell’uso del tapis roulant della società americana.
Per tale negligenza, ovvero il mancato rispetto del Consumer Product Safety Act, Peloton subirà pesanti sanzioni pecuniarie e, al contempo, si è vista costretta a ritirare dal mercato il proprio Tread+, la cui produzione era stata tuttavia già sospesa ad inizio 2022.
Tutto questo mentre le perdite hanno superato il 2,8 miliardi di dollari e Peloton ha deciso di chiudere 86 propri shop e di licenziare 800 dipendenti. Insomma, per la regina del home fitness che due anni fa raggiunse le quotazioni apicali nella borsa americana, sono tempi molto bui.
