Sedentarietà e cattiva alimentazione sono le cause prime di questa tendenza socialmente negativa, con ricadute pesanti sulla salute della popolazione e sui costi sanitari
L’OMS Europa, ad inizio maggio, ha lanciato il suo nuovo rapporto europeo sull’obesità. Un alert non nuovo, ma che in questi due anni di pandemia è andato crescendo con una diffusione preoccupante.

E una delle risposte è sicuramente uno stile di vita motoriamente attivo, che per prime istituzioni e politica dovrebbero promuovere.
Ma è un compito che possono assolvere al meglio club e centri sportivi, comunicando in modo adeguato che la soluzione per essere sani ed evitare rischi di patologie è iscriversi ad un corso ed essere seguiti da professionisti dell’esercizio motorio e di nutrizione.
L’obesità è infatti uno dei principali fattori di rischio per molte malattie non trasmissibili. Secondo il nuovo rapporto dell’OMS, quasi il 60% degli adulti è attualmente in sovrappeso o obeso, così come quasi un bambino su tre.
Il rapporto punta ad affrontare l’attuale sfida dell’obesità aumentando la consapevolezza dei cambiamenti comportamentali necessari, tra cui essere più attivi fisicamente.

Per leggere tutto il report: https://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/obesity/publications/2022/who-european-regional-obesity-report-2022
Questo invece l’abstract introduttivo del report riportato sul sito www.euro.who.int
L’obesità è uno dei principali fattori di rischio per molte malattie non trasmissibili (NCD). Sovrappeso e obesità colpiscono quasi il 60% degli adulti e quasi un bambino su tre (29% dei maschi e 27% delle femmine) nella regione europea dell’OMS. Stime recenti suggeriscono che il sovrappeso e l’obesità siano il quarto fattore di rischio più comune per le malattie non trasmissibili nella regione, dopo l’ipertensione, i rischi alimentari e il tabacco.

È anche il principale fattore di rischio per la disabilità, causando il 7% degli anni totali vissuti con disabilità, e l’obesità è legata a una maggiore morbilità e mortalità da COVID-19. I primi studi condotti in diversi paesi della regione indicano che la prevalenza di sovrappeso e obesità e/o indice di massa corporea medio è aumentata nei bambini e negli adolescenti durante la pandemia di COVID-19.
Questo rapporto esamina la sfida crescente e l’impatto dell’obesità nella regione, basandosi sulle pubblicazioni passate e allineandosi con le iniziative per combattere il cancro. Il rapporto si concentra sulla gestione dell’obesità durante tutto il corso della vita e sulla lotta agli ambienti obesogenici; considera anche le sfide più recenti, tra cui il marketing digitale problematico per i bambini e l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza dell’obesità.
Le opzioni politiche per prevenire l’obesità sono delineate per essere prese in considerazione dagli Stati membri insieme a una serie di approcci a livello di popolazione.
Il rapporto sottolinea l’importanza di includere la prevenzione e il controllo dell’obesità nelle misure per ricostruire meglio sulla scia della pandemia di COVID-19. Affrontare l’obesità è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile ed è una priorità nel Programma di lavoro europeo 2020–2025: United Action for Better Health.