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PERCHÉ CONOSCERE L’IGIENE DEI MATERIALI – GLI EFFETTI SULL’ ARIA

2° parte

La tecnologia più aggiornata corre in soccorso alle piscine spesso penalizzate da realizzazioni inidonee a prevenire la diffusione di patologie e virus, veicolati da sistemi di areazione insufficienti

La prevenzione nelle piscine dipende molto dal sistema di areazione – ph L’Odyssée di Aulnay-sous-Bois

L’ambito della piscina è stato particolarmente colpito dalle conseguenze della pandemia di Covid 19. Un coronavirus assolutamente invisibile ad occhio nudo. Anzi, per essere individuato richiede una adeguata tecnologia e ha messo in ginocchio l’intero pianeta. Gravi le conseguenze socio economiche di cui si subiranno gli effetti per molto tempo.

L’infezione provocata da questo virus interessa le alte vie respiratorie, i polmoni ed il sistema cardio-respiratorio. Negli ambienti chiusi o semichiusi i vettori di trasporto sono il contatto diretto da persona a persona e l’aria che si respira. Il secondo fattore è in genere soggetto a trattamento termico e meccanico. Termico per disporre di confortevoli condizioni climatiche in ogni stagione, indipendentemente da temperatura e umidità all’esterno; meccanico in quanto l’aria trattata subisce una ventilazione forzata per areare efficacemente tutti i volumi d’aria libera all’interno di un contenitore e contribuire al comfort dell’ambiente attraverso un controllo di vari parametri fisici. Per quanto attiene alla piscina questi parametri sono la temperatura, l’umidità relativa e la velocità di ricambio dell’aria trattata, senza peraltro generare pericolosi filetti d’aria a forte velocità.   

Negli ambienti chiusi o semichiusi, come le piscine, i vettori di trasporto sono il contatto diretto da persona a persona e l’aria che si respira

In questo processo di trattamento sono però coinvolti anche composti inorganici (polveri, microparticelle sospese, molecole gassose) e molecole organiche (pollini, miceti e funghi, batteri e virus, microscopici insetti, cellule o frazioni di cellule organiche). Al fine di limitare la presenza di tali sostanze più o meno volatili si usano batterie di filtri e sistemi di filtrazione anche complessi che, tuttavia, richiedono grande attenzione e molta energia. Purtroppo, spesso e volentieri, il trattamento dell’aria nelle piscine risente di molteplici problemi che vanno da una carente progettazione alla ridotta manutenzione.

Sistemi di trattamento aria – ph Studio Termotecnico Trovato

Aspetti che a loro volta sono condizionati da problemi d’architettura d’interni, scarsa attenzione alla tipologia dei materiali utilizzati, carente valutazione del carico antropico e della variabilità nel tempo di tale carico. E, ovviamente, da condizionamenti economico finanziari.

Il trattamento dell’aria nelle piscine risente di molteplici problemi che vanno da una carente progettazione alla ridotta manutenzione

E’ raro infatti che una piscina natatoria o per il wellness sia realizzata considerando un adeguato business plan. E con questa limitazione il trattamento d’aria spesso e volentieri non è portato a termine secondo reali necessità.

Anche le vasche più belle possono non essere ben areate con rischi su veicolazione di elementi patogeni – ph Hydralis bis

Ma la lezione della Legionellosi (si ricorda che è stata ricondotta alla carente igiene dei sistemi meccanici di trattamento aria) non ha cambiato molto nel panorama dell’attenzione alla prevenzione igienico sanitaria.

Una piscina natatoria o per il wellness, anche per mancanza di business plan, spesso non dispone di un adeguato trattamento d’aria, per pesanti deficit realizzativi dell’impianto specifico

Anzi sono stati protocolli di complessa (e costosa) applicazione che si rivelano spesso inadeguati, perché non riguardano la tecnologia impiegata, ma solo le conseguenze di inefficaci sistemi di logica di sistema.

Oggi questa logica di sistema deve partire dall’evidenza della pandemia da Covid19. La prevenzione parte proprio dall’adozione di severi criteri di trattamento aria: severi in quanto i virus hanno dimensioni molto più piccole rispetto ai batteri e status organico molto più complesso. Non vivono in acqua, ma si diffondono con estrema virulenza nell’aria degli ambiti chiusi, quando questa non è trattata efficacemente con sistemi avanzati di prevenzione della loro diffusione.

Oggi questa logica di sistema deve partire dall’evidenza della pandemia da Covid19

La tecnologia in questo caso ha fatto passi da gigante: si è rivolta alla nanotecnologia di alcuni materiali di cui si conoscono bene gli effetti sui sistemi organici microscopici. Un mix di conoscenze delle dinamiche di chimica organica ed inorganica unitamente ad applicazioni di fisica meccanica (delle particelle) ed in particolare di fisica quantistica hanno portato a nuovi materiali.

Le grandi vasche richiedono impianti ben progettati anche per areazione e riscaldamento – ph Cloe Lockly CF APMP

Questi se eccitati da energia luminosa (naturale od artificiale) sono in grado di interagire con le nanomolecole organiche tipiche di virus, batteri, miceti e composti organici gassosi e non, impendendone la proliferazione e la diffusione. Fantascienza? No, realtà frutto di decenni di studi e ricerche e sperimentazioni anche cliniche.

La prevenzione, sostenuta dalla nuova tecnologia, parte proprio dall’adozione di severi criteri di trattamento aria

Ma il bello è che, queste tecnologie, specifiche per prevenire le infezioni da coronavirus o da batteri potenzialmente letali per l’uomo, sono sorprendentemente facili da impiegare. E, udite udite, dai costi assolutamente contenuti, sia come investimento che in esercizio.

Ora è tempo di scelte: le soluzioni ci sono e sono sostenibili. Ma il mondo della piscina è pronto a questo salto generazionale che consentirebbe finalmente di decollare ad una diversa cultura del benessere e della salute?

Una intrigante sfida verso il futuro.

Gianni Gurnari –  gurnari@benaquam.com

Scritto da Gianni Gurnari