Alcuni atteggiamenti superficiali o orientati a contenere i costi a discapito della qualità sono un indice di come il sistema debba cambiare, puntando su una professionalità elevata e recuperando la credibilità non sempre inappuntabile di diversi operatori
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Nel panorama delle piscine in Italia una crescente percentuale è rappresentata dalle vasche destinate al wellness. Diffusissime presso gli hotel, stanno divenendo un must per l’agriturismo e per molti Club (palestre e circoli sportivi). E ce ne sono per tutti i gusti. Sta di fatto che grazie a questi interventi la maggior parte dei fornitori/installatori di impianti ha potuto beneficiare di una domanda in crescita.

Tutto bene, quindi? Non proprio: per esperienza posso affermare che sempre di più titolari e gestori mi interpellano per molti problemi diversi. Il quesito è sempre dello stesso tipo: ho speso un mucchio di soldi ed ogni giorno ci sono problemi. Dal caro energia all’incremento del costo dei prodotti per il trattamento passando attraverso fioriture algali, acqua in vasca torbida, unto sul bordo vasca, strane emissioni di cattivi odori, macchie sulle superfici interne della vasca, fughe nere nei rivestimenti ceramici, fino alla perdita di attrattività.
È sufficiente un’occhiata al contenuto del vano tecnico per capire dove nascono i problemi
Nella maggior parte dei casi è sufficiente un’occhiata al contenuto del vano tecnico per capire dove nascono i problemi. Ancor più se si osservano le etichette dei prodotti utilizzati per le varie operazioni connesse all’esercizio “standard”: trattamento acqua, detergenza e sanificazione in primis. Senza considerare date di scadenza e contenitori mezzo vuoti con chiusure poco affidabili.
Per molte vasche si è speso molto per forma, materiali ed accessori ed il minimo possibile per i contenuti.

Alcuni giorni or sono ho fatto un sopralluogo presso una piscina esterna a servizio di un agriturismo molto importante. Esteticamente bellissima struttura. Trattamento ad idrolisi di sale con quattro skimmer. Volumi di acqua in gioco pari ad oltre 125 mc. Dimensioni del vano tecnico: meno di due metri per circa 1,60, in interrato con altezza utile di quasi 1.70 m. Componenti idrauliche ridotte all’osso (un piccolo filtro, adatto ad una piscina privata di misure contenute, almeno stando alle caratteristiche di targa), due pompe di circolazione (una guasta), parte elettrica in quadretto da miniappartamento, e poco di più. E in un angolo tutti i vari prodotti necessari alle funzioni principali in contenitori impilati gli uni sugli altri, senza distinzione né separazione.
Per molte vasche si è speso molto per forma, materiali ed accessori ed il minimo possibile per i contenuti
In un momento di distrazione del titolare ho parlato con il responsabile dell’impianto: una cascata di lamentele, molte certamente giustificate, e l’incubo costante di una visita di controllo… Ho chiesto se effettuasse misure di cloro ed ho visto sgranare gli occhi del mio interlocutore: il fornitore gli aveva assicurato che la centralina era totalmente automatica.

Ed ogni volta che consegnava sale e prodotti si limitava ad una rapida occhiata: parliamo di un impianto che ha già sei anni e lavora sei mesi l’anno. Il titolare di questo impianto mi ha confidato che si era affidato sin dall’inizio ad un fornitore locale, molto importante, che comunque gli aveva realizzato l’impianto termotecnico della sua villa. A buon prezzo.
La maggior parte delle vasche per il wellness vengono considerate di seconda classe
Ma questa non è che una storia emblematica. La maggior parte delle vasche per il wellness vengono considerate di seconda classe: devono essere attraenti, ma poco costose e, se possibile, senza nessuno che se ne debba occupare in modo stabile e continuativo. Se succede qualcosa si chiama l’assistenza tecnica (meglio non specialistica per via dei costi).

In queste condizioni quali garanzie si possono fornire all’utente? Per evitare inutili discussioni, raramente accettiamo di intervenire – almeno per lenire i guai – e mai ci prestiamo come consulenti di parte per contenziosi che difficilmente portano a risultati accettabili. Infatti se gli interventi sono stati commissionati al massimo risparmio, magari suggerendo soluzioni di rischio a fornitori di modesto profilo intellettuale (e alla fine disonesti almeno intellettualmente), chi si assume la responsabilità se, come ogni tanto capita, si verificano “incidenti” in vasca?
Chi si assume la responsabilità se, come ogni tanto capita, si verificano “incidenti” in vasca?
Il tema delle vasche per il wellness si presta a moltissime considerazioni sia di carattere giuridico, che tecnico-economico oltre che di vero e proprio approccio culturale. Ma per uscire da questo tunnel pieno di diverse competenze necessarie forse bisogna ripartire dalla formazione professionale, dall’ABC della piscina e dai requisiti utili per l’ideazione, la progettazione, l’installazione, la manutenzione e la gestione. Coinvolgendo tutta la filiera e tutte le sue componenti (compresi quindi utenti e gestori).

Che tipologia di standard methods si può adottare per questi interventi? E con quali criteri effettuare le scelte coraggiose che servono per affrontare una materia per molti versi ancora poco conosciuta? Domande che possono avere risposte solo nel momento in cui ci si mette in discussione, come singoli e come operatori di sistema.
Bisogna ripartire dalla formazione professionale, dall’ABC della piscina e dai requisiti utili per l’ideazione, la progettazione, l’installazione, la manutenzione e la gestione
Paradossalmente la vasca per il wellness richiede molta più attenzione di una vasca statica: si pensi anche solo al problema dato da iniettori aria ed aria-acqua per capire che … non è un gioco da ragazzi! Ed in ambienti confinati diventa una questione molto complessa fino a divenire oltremodo onerosa.
Certo: a questo punto ci saranno molti disappunti ed un tot di malcontenti. Ma è l’intero comparto dell’acquaticità ad essere a rischio: per immagine, credibilità e per contenuti. Ed in questo momento di crisi profonda per il comparto non ci può essere alternativa rispetto ad una scelta di ricerca di qualità a tutti i costi.
