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PISCINA, QUANTO CI MANCHI

di La Redazione, redazione@euroaquatic.it

Da più parti si segnala che la gente teme di tornare nelle piscine per il rischio contagio, ma una ricerca di alcuni gestori segnala che la clientela dei loro impianti desidera solo che vengano riaperti per riprendere l’attività.

Undici impianti distribuiti nel Centro Nord e che si indentificano in PIU’ Piscine Italiane Unite, hanno promosso, durante il secondo lungo stop dello sport, un’indagine significativa: ben 4.194 interviste infatti hanno valore “scientifico-statistico”, indicando inequivocabilmente che la clientela delle piscine ha un gran desiderio di tornare in acqua. Se non fosse per gli ostruzionismi della politica, probabilmente le vasche nazionali da maggio potrebbero essere ben affollate. Restando sulle indicazioni degli intervistati, riepiloghiamo le evidenze più rilevanti.

Se è vero che non scopriamo nulla di nuovo nell’appurare che le piscine piacciono più alle donne (60%) che agli uomini, e che le categorie più presenti in piscina sono gli over 40 e gli under 12 (rispettivamente 42% e 36%), a riconferma della qualità gestionale degli impianti coinvolti e dell’eccellenza dei servizi erogati, il 64,9% si dichiara molto soddisfatto – ben 2553 intervistati – e il 34,2% soddisfatto, per un totale di 99,1% in area positiva-molto positiva (tabella 4).

QUANDO TORNARE E COSA È IMPORTANTE PER FREQUENTARE LA PISCINA

La madre di tutte le domande è “Quando vorresti proseguire l’attività in piscina?”: come riporta la tabella 13 ben l’84,3% indica subito/prima possibile e solo il 13,8% in un secondo momento. Orientamento rafforzato dalle scelte espresse al quesito “Se potessi tornare lo faresti subito?”: ha risposto affermativamente il 91%. Chi ha risposto negativamente (9%, pari a 377 intervistati su 4.194) il 37,8% motiva tale risposta perché “non mi sento sicura/o”: un dato abbastanza marginale, che però trova giustificazione negli allarmismi infondati diffusi da CTS e classe politica, oltre che dall’inqualificabile uscita allusiva del premier Conte sulla contagiosità dei centri sportivi a fine ottobre 2020.

COLORO CHE INTENDONO TORNARE IN PISCINA RITENGONO FONDAMENTALI IL RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA (52,7%) E UNA RIGOROSA IGIENIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI (29,1%)

Una rassicurazione è quindi necessaria: coloro che intendono tornare in piscina quanto prima, pur se molto fiduciosi, ritengono fondamentali il rispetto delle norme di sicurezza (52,7%) e una rigorosa igienizzazione degli ambienti (29,1%), indicando la professionalità dello staff solo nel 14,9% delle risposte (tabella 12): tre anni fa, la clientela segnalava la preparazione dello staff come decisiva, toccando punte del 48%. Ma allora non c’era timore di pandemia e i parametri erano ben diversi.

LE RAGIONI PER ANDARE IN PISCINA, COSA MANCA DI PIÙ E LE ALTERNATIVE PROVVISORIE ALL’ACQUA

La clientela intervistata al 97% si era iscritta prima di febbraio 2020 e le ragioni erano già allora per la salute/health (25,1%), mentre imparare a nuotare viene indicato dal 28,4% e la forma fisica dal 19,9% (tabella 5). Durante il lungo lockdown delle piscine è mancato di più il benessere fisico (51,8%), ma anche quello mentale pesa parecchio, come indica il 25,3% delle risposte.

In questi mesi di lontananza dalle vasche, la fedele clientela (tabella 7) si è prevalentemente orientata su attività outdoor per il 48%, l’11,2% si è complessivamente allenata con l’home fitness, ma un numero rilevante di intervistati, mancando motivazione e guida tecnica, non ha praticato alcuna attività (29,2%): quindi, proiettando tale dato su scala nazionale il 30% della popolazione sportiva ha sospeso la sana attività motoria. Possiamo concludere che il danno arrecato dalle pessime scelte di scienziati e politica nazionali, ha privato della salutare attività motoria un terzo della popolazione sportiva, con effetti sulla salute che si faranno sentire nei prossimi anni. Un danno pesantissimo per il Paese, per decisioni incaute che avranno ricadute pesantissime su costi sanitari del sistema Italia.

Scritto da redazione