prima parte
L’Osservatorio Wbox/HA&Wellness dà il via ad una serie di indagini conoscitive per capire il mercato e la sua evoluzione: obiettivo fornire strumenti di analisi e operativi per il settore
Grazie alle risposte di 106 società in rappresentanza di 554 impianti (numero indicativo), l’Osservatorio WBOX fornisce dati e spunti utili per il settore. Una ricerca resa possibile proprio da imprenditori e manager che avvertono l’importanza di certi strumenti e dedicano il proprio tempo a rispondere e a condividere.
Le società ad oggi coinvolte nel progetto Osservatorio sono 156. Novero destinato a cambiare come composizione e nel totale, perché l’Osservatorio WBOX sia un campione sempre più fedele del panorama sportivo nazionale.

Hanno risposto prevalentemente i Centri Fitness con Piscina (36,8%), affiancati da Piscine con Palestra e sole Piscine, ambedue con il 28,6% di riscontri. Più sfumata la partecipazione di chi gestisce solo una palestra. La geografia di questa indagine d’esordio ci dice che Lombardia e Veneto palesano una sensibilità ed un senso di condivisione spiccato. Queste le risposte per regione:

Nelle domande preliminari si è prestata attenzione alle dimensioni indoor e outdoor degli impianti sportivi. Si evince che le società che compongono l’Osservatorio sono uno spaccato che rispecchia il settore in Italia: eterogeneo per dimensioni, con l’outdoor che, alla luce dei cascami pandemici, acquisisce un ruolo crescente per importanza e potenzialità attrattiva per la clientela. Ovvio che la parte indoor resta la sede regina per la pratica continuativa, guidata e ben monitorata dello sport in Italia, per tutti i dodici mesi dell’anno.
DIMENSIONI IMPIANTI
Indoor
Il 48% ha indicato per la parte indoor dimensioni comprese fra 2.000 mq e 5.000 mq
La più piccola: 200 mq
La più grande: 23.000 mq; a seguire, 9.000mq
Outdoor
23% indica superfici outdoor fra 2.000 e 6.000 mq
Senza outdoor l’8,4%
11% indica superfici da 16.000 a 60.000 mq
IL GIUDIZIO SULLE CATEGORIE DI RIFERIMENTO PER IL SISTEMA SPORTIVO
La prima significativa domanda è: “Assegna un giudizio da 1 a 5 sui riferimenti/attori dello sportsystem nazionale, in merito allo stato attuale del comparto sportivo”
Possibili 5 risposte. Ne escono malissimo le Istituzioni: considerando le barre di colore blu e arancione, quelle il cui giudizio risponde a 1 (scarso) e 2 (insufficiente) la sommatoria del valore negativo vede prevalere: Politica-Partiti 51% di risposte; Governo 50%, CTS 46%. Giudizi negativi anche per i media: Televisione 43% e Stampa 40%. Ma colpisce molto che le Istituzioni Sportive vengano giudicate piuttosto male: ICS 39% (paritetico dato riferito al Sistema Bancario: 39%), CONI 36%, Federazioni 35%, Enti di Promozione 28%, Associazioni di Categoria 27%. Quando parliamo di Federazioni, è intuibile che il collegamento sia alla FIN e alla FGI, dominante la prima nelle piscine, prevalente la seconda nelle palestre. A significare che sport non sempre è coniugato al meglio con la posizione di chi gestisce impianti sportivi in cui crescono e si allenano i campioni che poi regalano trionfi all’Italia, nonché gloria e consenso alle istituzioni sportive tutte. Giudizio negativo più a sé è riservato agli Enti Locali: 39%. Un dato che rispecchia le tensioni fra Comuni e impianti natatori nel corso del biennio pandemico.
Chi viene promosso: bene le categorie dei Collaboratori e degli Allenatori/Coach che, con riferimento alle barre verde (4: buono) e viola (5: ottimo) ottengono giudizi positivi per il 21% e 20%. Molto buono il giudizio sulla categoria, fra Colleghi Gestori/Titolari: segno di una solidarietà significativa. Invece nessun giudizio in tale direzione positiva è espresso per le categorie molto criticate. Si salvano un po’ Federazioni, EPS, ICS e Sigle che racimolano il 3%-4%.
Intermedie le posizioni di Studi Professionali, Consulenti e Fornitori (15% in area negativa, 11% in quella positiva).

LE DIFFICOLTA’ ODIERNE E COME USCIRNE
Il secondo quesito è riferito alle difficoltà attuali e alle soluzioni: Secondo te, su cosa bisogna fare leva per riprendersi dal periodo difficilissimo?
Anche qui, come per altri quesiti, 5 risposte possibili. La voce più gettonata è la defiscalizzazione delle utenze (67.9%) tema da sempre considerato una priorità, ma puntualmente rimbalzato dalle istituzioni e dalla politica. Una richiesta legittima e ragionevole che dobbiamo “imporre” a chi persevera nel negarla. Il 64,2% ritiene invece che sia importante riportare la clientela nei centri sportivi. Un orientamento intelligente, che richiede forse una normalizzazione facilitante l’evaporazione delle paure della collettività. Tagliare i costi è la terza indicazione molto condivisa: 58.3%. Normale atteggiamento nel momento in cui crollano le entrate. Obiettivo perseguibile da tutti e piuttosto considerato è quello della condivisione con lo Staff di progetti ed obiettivi (49,1%). Un modo per coinvolgere i collaboratori, responsabilizzandoli. Che fa un po’ il paio con l’idea di investire sulla formazione, pur se meno indicata, per i costi sottesi: 26,4%. In effetti, sono comprensibilmente più tiepide le posizioni circa gli investimenti. Solo il 32,1% indica il rinnovo dell’impianto, così come investire in tecnologia, scelta oggi molto strategica e proficua, è considerato dal 30,2%. Hanno perso un po’ di interesse, rispetto a qualche mese fa, la rinegoziazione dei canoni e l’allungamento delle concessioni. Siamo rispettivamente al 26,4% e 24,5%. Segno o che si è riusciti ad ottenere già qualche risultato o che ormai si è rassegnati.

PER CHI HA LA FORZA, SU COSA E COME INVESTIRE PER IL RILANCIO
Più mirata la domanda relativa agli investimenti, che per molti sono più sulla carta che praticabili, causa indebitamento e prudenze equilibrate: “Quali sono le aree su cui investire per rilanciare la propria attività?”
Con il 60,4% “investire sullo staff” prevale di 10 punti sulla seconda voce. Nuove idee per nuova clientela, infatti, è stata indicata dal 50,9% delle risposte. Cui si avvicina Riportare la vecchia clientela negli impianti con il 43,4%, identica percentuale raggiunta da Ecosostenibilità. Un tema, quest’ultimo che sta guadagnando crescenti attenzioni sia fra gestori che fra i clienti. Ma torniamo alle prime tre risposte menzionate. La prima (formazione) conferma una sensibilità maggiore della proprietà verso lo staff, alla luce delle perdite di personale e di una maggiore consapevolezza del valore di questa risorsa.
Le risposte su nuova e vecchia clientela confermano quanto indicato nel quesito precedente. Il cliente è il fulcro attorno al quale costruire qualsiasi strategia, ancor più in un’epoca digitale. Il rischio di modelli ibridi e di allenamento a distanza è di non recuperare la clientela di ieri, senza avvicinarne di nuova. Invece, ecosostenibilità non è solo una parola chiave di marketing per ben disporre l’utenza, ma un elemento distintivo dei nuovi modelli di gestione. Delle risposte che seguono, ammodernamento impianti (35,8%) sembra più un’intenzione da tenere in stand by, causa indebitamento e precarietà finanziaria. Nuovi servizi (37,7%) è ben più percorribile, a condizione che una strategia aggiornata ne favorisca lo sviluppo, molto legato allo staff che deve interpretarlo e favorirlo.

IL PRESENTE SCHIACCIATO DA EMERGENZE E INCERTEZZE
Le due domande che seguono sono quelle che evocano emergenza e preoccupazioni a breve termine. Da precisare che le risposte sono arrivate prima della guerra in Ucraina. “L’emergenza nella tua piscina/palestra in cosa ti colpisce di più come società/azienda?”. Un quesito posto per verificare come sta reagendo il comparto. La seconda domanda, invece, tende a misurare anche la reazione emotiva degli operatori alla luce di picchi emergenziali che si ripercuotono pesantemente sulle uscite e sulle mancate entrate. “Cosa temi di più nel breve termine?” tende a restare nel perimetro temporale attuale. Non come il quesito successivo che proietta positivamente più al domani. Procedendo per ordine, le risposte alla prima domanda hanno una prevalenza di prime indicazioni percentualmente più raccolte. La più condivisa, Ritardi di nuovi progetti, raggiunge il 47,2%, mentre la seconda, l’Indebitamento, si attesta al 41,5%. Due voci coerenti, visto che la mancanza di disponibilità finanziaria preclude la possibilità di realizzare progetti da tempo pianificati. Sorprende come l’ICS in primis, e il sistema bancario in seconda battuta, non colgano il peso di queste difficoltà. A quest’ultime si aggiungono la perdita di personale (35,8%)- ha preso altre strade meno incerte rispetto al mondo dello sport- e le Prospettive (34%). E quando si parla di prospettive, prevalgono le inquietudini per le poche risorse finanziarie, la clientela che stenta a tornare, le troppe incertezze.

Non c’è da sorprendersi se il 54,7% teme i mancati incassi sommati alle perdite. Dopo due anni di impianti chiusi o aperti a regime ridottissimo, senza certezze sulla vera ripartenza, la situazione non è certo rassicurante. Lecito poi che si paventi come insidia la perdita del potere d’acquisto del cittadino, indicata dal 54,7% degli intervistati. Una situazione che potrebbe peggiorare e che potrebbe penalizzare più le piscine pubbliche che le palestre di buon livello. Quest’ultime sono infatti frequentate da clientela che ha un portafoglio più ricco. Le piscine spesso sono meta di categorie di popolazione molto trasversali, fra cui i ceti più vulnerabili economicamente. Defiscalizzare le quote per chi frequenta gli impianti sportivi è una delle soluzioni che la politica dovrebbe spingere. Ma della politica sappiamo quanta pochezza esprime, quindi, per ora, non contiamoci. A seguire le altre risposte, fra cui spicca la clientela persa indicata dal 35,8%.

fine prima parte
Questa indagine conoscitiva è resa possibile dalle società che sono parte dell’Osservatorio WBOX: vuoi essere anche tu un componente? Ti interessa condividere in modo attivo queste ricerche ed indagini? Essere parte dell’Osservatorio WBOX significa entrare nel novero selezionato di club/società, avere in anteprima gli esiti delle risposte e anticipazioni su novità o informazioni del mercato e, in futuro, accedere all’area riservata wbox.it con dati, indicazioni e notizie destinate a club, palestre, piscine, società, imprese che collaborano con wbox.it. Per autocandidarti all’Osservatorio WBOX scrivi a info@wbox.it riportando in due righe una sintetica presentazione della tua realtà e il web di riferimento.
