L’auspicata reazione coordinata dagli operatori delle piscine trova concretezza nel comunicato diffuso il 28 giugno. Un primo apprezzabile sussulto che merita un sostegno allargato
La minaccia di vedere razionata l’acqua per le piscine al fine di fronteggiare la crisi idrica non sembra proprio una scelta condivisibile ed accettabile. Bene ha fatto il Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori ad agire in tal senso anche se cogliamo mancare quella coralità del comparto che sarebbe oggi quanto mai opportuna.
Il Coordinamento è infatti una rappresentanza autorevole e significativa del settore piscina, ma perché certe iniziative possa cogliere nel segno sarebbe necessario che anche altre associazioni e sigle fossero partecipi, alimentando un tam tam mediatico che dia più forza a certi messaggi.

Vero è che il Coordinamento resta una delle poche organizzazioni attive, mentre le altre oggi sono piuttosto defilate. In questo clima di compattezza limitata, quanto il Coordinamento ha prodotto è ancor più apprezzabile e merita di essere sottolineato come appello a beneficio di tutti coloro che dispongono di una piscina aperta al pubblico.
Sulla scia di questo gesto è necessario che altri, coordinandosi per essere unitari, collaborassero per una maggior diffusione e la collaborazione di tutti gli attori del settore acquatico-sportivo.
Questo il testo del comunicato

Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri
Dott. Mario Draghi
presidente@pec.governo.it
Ill.mo Presidente Conferenza Stato Regioni
Dott. Massimiliano Fedriga
segdirettorecsr@governo.it
Ill.mo Ministro della Salute
On. Roberto Speranza
Segretariato.generale@sanita.it
Ill.ma Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
con delega allo sport
Dott.ssa Valentina Vezzali
Oggetto: richiesta deroga ricambi parziali e totali presso gli impianti
natatori pubblici in ragione delle ordinanze in materia di limitazione
dell’uso di acqua del pubblico acquedotto per usi extradomestici.
Illustrissimi,
il Coordinamento nazionale, mittente della presente, rappresenta una
elevata percentuale dei gestori di impianti natatori pubblici distribuiti su tutto il
territorio nazionale.
Ci siamo, di fatto, costituiti dopo poche settimane dai primi
decreti emergenziali (2020) relativi alla pandemia da COVID19 e abbiamo
continuato da allora ininterrottamente la nostra attività finalizzata alla tutela dei gestori stessi.
Superfluo che Vi rappresentiamo le criticità che sta attraversando il
settore, certamente nate con le restrizioni legate al COVID ma oggi
drammaticamente peggiorate con la crisi energetica (considerando che oltre il
30% dei costi degli impianti natatori è rappresentato dalle utenze di luce, gas e acqua, tutte mediamente aumentate del 200%).
Come se non bastasse in questi ultimi giorni sono sopravvenute le
limitazioni, sulla scorta di ordinanze comunali, in materia di uso di acqua del
pubblico acquedotto per usi extradomestici.
In tutte queste ordinanze vi è un passaggio che recita: “il riempimento
delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale
dell’acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete
di acquedotto”.
Tale passaggio non definisce con chiarezza le modalità operative, ossia
parla genericamente di un accordo con il gestore della rete dell’acquedotto.
Ora è importante premettere che:
1. Le varie discipline regionali inerenti “aspetti igienico sanitari per la
costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso
natatorio” indicano: “ogni 12 mesi le vasche devono essere
svuotate completamente e comunque in occasione della
riapertura dell’impianto”.
2. La norma UNI 10637 recita: il rinnovo d’acqua giornaliero è
fondamentale per mantenere controllato il livello delle sostanze
che si accumulano nell’acqua di piscina durante l’utilizzo e che
possono essere ridotte solo per diluizione. L’entità del rinnovo
d’acqua giornaliero, che include l’acqua di reintegro, deve essere
tale da contribuire a mantenere costante il rispetto dei valori dei
parametri dell’acqua di vasca indicati nel punto 5.1.3 e comunque
non meno di 30lt per bagnante al giorno. Qualora non fosse
possibile rilevare il numero effettivo dei bagnanti, l’entità del
rinnovo giornaliero che include l’acqua di reintegro deve essere
almeno pari a 2,5% della somma del volume d’acqua di vasca e
del 60% del volume convenzionale della vasca di compenso. Il
rinnovo d’acqua giornaliero può essere sospeso in caso di chiusura
dell’impianto al pubblico per periodi maggiori di 24 h,
limitatamente al tempo di chiusura dell’impianto. In caso di
particolari restrizioni nella disponibilità di acqua di
approvvigionamento si possono valutare in sede di
autocontrollo, in accordo con l’Autorità Sanitaria Locale,
quantità inferiori e/o differite nel tempo purché sia
rispettato quanto indicato nel punto 5.1.3.
Pare del tutto evidente che le suddette ordinanze corrispondano
esattamente a quelle restrizioni nella disponibilità d’acqua che sono richiamate
dalla norma UNI 10637 e dalle discipline regionali.
A fronte del fatto che, secondo le previsioni emanate anche dal
Coordinamento della Protezione Civile, nell’arco di qualche giorno tutto il
territorio nazionale potrebbe essere soggetto a zona emergenziale, si richiede
a Voi, per le singole competenze in materia, di emanare il prima possibile una
circolare vincolante ed esplicativa che determini una deroga ai precedenti punti
1 e 2, assumendo come unico parametro il rispetto dei parametri chimico-fisici
e microbiologici dell’acqua.
In particolare, occorre segnalare che quanto previsto al punto 1,
svuotamento e riempimento ogni 12 mesi, determinerebbe un uso
particolarmente significativo di acqua e, da un’attenta lettura delle ordinanze,
potrebbe apparire persino una procedura non consentita.
E’ chiaro che senza una definizione nazionale della questione posta si
corre il rischio che ogni autorità sanitaria locale assuma una propria
determinazione con oggettivi elementi di squilibrio tra i vari territori e i vari
gestori.
Certi di un Vostro impegno sulla questione e disponibili per ogni
necessario confronto si rimane in attesa e si porgono Distinti Saluti.
Roma, 28 giugno 2022
