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Qualità dell’attività in acqua – seconda parte

L'esercizio in acqua con piccoli attrezzi può risultare diversamente efficace ph EAA

L’ approfondimento tecnico dell’esercizio svolto in acqua: un proseguimento dell’analisi della spinta sul piano trasverso, con consigli fondamentali per ogni trainer e professionista dell’acqua

Nell’articolo del 29 agosto scorso (link https://wbox.it/qualita-dellattivita-in-acqua/) abbiamo valutato le spinte in avanti con gli Aqquacombat Gloves, focalizzando gli spunti salienti.

Vediamo in questo numero lo stesso esercizio effettuato con un attrezzo differente, gli Happy Flowers, in ottica confronto.

Ancora fondamentale inquadrare la situazione ambientale:

etàsessoAltezza acquaTemperatura acqua e ariaPavimento vascaStatoOre
57maschio12530,5° e 29°piastrelleNon attivato6.45
Test: spinte in avanti con due attrezzi small, resistenti e galleggianti: Aqquacombat Gloves e Happy Flower

In questa seconda parte prendiamo in esame le spinte con Happy Flower e poi facciamo qualche riflessione di confronto tra i due test effettuati con attrezzi diversi.

L’impostazione del test è identica a quella effettuata con Aqquacombat Gloves, cercando le stesse sensazioni di facilità/difficoltà e un andamento simile di FC%

Le sensazioni/accorgimenti rilevati in questo test rappresentano le indicazioni che, più o meno marcate, andrebbero trasmesse ai clienti

Riferimenti generali

  • livello dell’acqua, sempre all’altezza della parte medio bassa deltoide, così da garantire che Happy Flower rimanesse bene sott’acqua
  • ho cercato di capire quale appoggio fosse migliore. Per comodità l’apertura sagittale delle gambe, con sinistra avanti e destra indietro almeno in partenza
  • riferimenti di movimento: distensione completa delle braccia in avanti e flessione fino a sfiorare busto
  • i numeri più piccoli rappresentano la FC%. In ordinata una scala con FC%, in ascissa i minuti di attività
  • un ciclo è dato da spinta e ritorno
  • spinta con la parte concava dell’attrezzo e ritorno con quella convessa

A 32 cicli minuto – 1,87 sec a ciclo – attività continua 4 minuti

  • nessun problema se non tenere la posizione delle gambe essendo molto piegato per garantire la posizione rispetto al pelo dell’acqua
  • il movimento non è continuo, all’inizio si fa fatica a spingere e comunque c’è una resistenza importante anche al ritorno, quindi una coordinazione neuromuscolare da trovare

A 36/38 cicli minuto – 1,66/1,57 sec a ciclo – attività continua 5 minuti

  • alla fine dei 5 minuti cominciavo a sentire attività sulle braccia
  • sono stato costretto a cambiare la posizione delle gambe, ma sempre in divaricata sagittale. In divaricata frontale diventa praticamente impossibile fare esercizio

A 42 cicli minuto – 1,2 sec a ciclo16 minuti intervallato, 1 minuto attività/1 minuto pausa passiva

  • man mano che proseguivo con le serie avevo difficoltà a tenere lo stesso ritmo fino in fondo
  • dovevo quindi pensare molto per mantenere sempre ampiezza di movimento, tendevo ad accorciare
  • il limite era il dolore alle braccia più che la FC che saliva
  • tendevo ad irrigidire la mano nella presa sulla spinta
  • dovevo alleggerire la presa nel ritorno, soprattutto con il pollice
  • cercavo di tenere busto eretto ma verso la fine del minuto ero portato a spingere per accompagnare in avanti il movimento, soprattutto nella prima parte della spinta
  • una contrazione dell’addome facilitava la posizione ma riuscivo a farla solo all’inizio del minuto

Stiamo parlando di due ritmi di movimenti molto diversi tra loro, pur nel substrato comune di spinte in avanti

Facciamo qualche riflessione:

  • come già evidenziato tra i commenti sull’altro test, le sensazioni/accorgimenti che ho avuto rappresentano le indicazioni che, più o meno marcate, andrebbero date ai clienti
  • la differenza più evidente che salta all’occhio è che per avere un “profilo” di FC% simile, stante la stessa impostazione di allenamento, la velocità dei movimenti è molto diversa. Banale? Chissà. Siamo sicuri che in qualche vasca, con la stessa velocità della musica (che ricordo essere equivalente al tempo su ciclo), qualche trainer non abbia pensato di fare le stesse cose indifferentemente con i due attrezzi?
  • sempre rispetto ad un profilo fisiologico simile, stiamo parlando di due ritmi di movimenti molto diversi tra loro, pur nel substrato comune di spinte in avanti.

Aqquacombat Gloves: meno resistenza ad inizio movimento, più facile impugnatura, movimento di ritorno poco impattante, tutto in linea con un design fatto di linee tondeggianti rispetto al movimento preso in esame.

Essendo attrezzi anche galleggianti ricordiamoci sempre che, mentre li muoviamo avanti e indietro, loro tendono ad andare verso la superficie dell’acqua

Happy Flower: molta più resistenza ad inizio movimento, meno naturale l’impugnatura, movimento di ritorno comunque impattante (anche utilizzando la parte convessa dell’attrezzo), quindi necessità di mantenere sempre in azione la muscolatura agonista e antagonista, più attenzione per il mantenimento della postura corretta

Infine, essendo Aqquacombat Gloves leggermente più galleggiante dell’Happy Flower, quanto potrebbe incidere la componente spinta di galleggiamento dell’uno e dell’altro nel movimento di spinta in avanti?

Molto molto difficile stabilirlo, ma essendo attrezzi anche galleggianti ricordiamoci sempre che, mentre li muoviamo avanti e indietro, loro tendono ad andare verso la superficie dell’acqua.

Scritto da Stefano Candidoni