In questa sede, dedicata alla parte più tecnica dell’esercizio in piscina, viene preso in esame il movimento di spinta in avanti sul piano trasverso: un esempio per cogliere i diversi effetti, evitando errori da parte del trainer
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Tra gli esercizi che si fanno sempre nel fitness in verticale ci sono le “spinte in avanti”, con o senza attrezzo. Molto spesso viene “buttato” là come momento di attivazione senza le giuste attenzioni, per passare un po’ di tempo.
Si tratta sicuramente di un esercizio molto immediato, un po’ come la panca piana della palestra, ma che, nella sua semplicità, inserita nell’ambiente acqua, scopriremo può nascondere tanti accorgimenti utili alle persone che stanno facendo attività.

Sempre in modo empirico, più attento possibile, però, alle particolarità della situazione, riportiamo quanto fatto come test.
Come sempre, inquadriamo la situazione ambientale, senza la quale in acqua le informazioni sull’attività hanno poco senso.
età | sesso | Altezza acqua | Temperatura acqua e aria | Pavimento vasca | Stato | Ore | |
57 | maschio | 125 | 30,5° e 29° | piastrelle | Non attivato | 6.45 |
Test: spinte in avanti con due attrezzi small, resistenti e galleggianti: Aqquacombat Gloves e Happy Flower |
In questa prima parte prendiamo in esame solo le spinte con Aqquacombat Gloves

Riferimenti generali
- livello dell’acqua che rimaneva sempre all’altezza della parte alta del deltoide, così da garantire che Aqquacombat Gloves rimanessero sempre bene sott’acqua
- ho cercato di capire quale appoggio fosse migliore. Per comodità l’apertura sagittale delle gambe, con sinistra avanti e destra indietro
- riferimenti di movimento: distensione completa delle braccia e flessione fino a sfiorare busto
- i numeri più piccoli rappresentano la FC%. In ordinata una scala con FC%, in ascissa i minuti di attività
- un ciclo è dato da spinta e ritorno
Sapere quello che succede aiuta a prevenire errori dei clienti in acqua, piuttosto che far loro percepire un movimento che non sia spersonalizzato
A 40 cicli minuto – 1,5 sec a ciclo – attività continua 4 minuti
- nessun problema se non tenere la posizione delle gambe essendo molto piegato per garantire la posizione rispetto al pelo dell’acqua
A 44 cicli minuto – 1,36 sec a ciclo – attività continua 5 minuti
- alla fine dei 5 minuti cominciavo a sentire attività
- sono stato costretto a cambiare la posizione delle gambe, in divaricata frontale ma il busto così si muoveva di più
A 50 cicli minuto – 1,2 sec a ciclo – 16 minuti intervallato, 1 minuto attività/1 minuto pausa
- man mano che andavano avanti le serie, facevo fatica a tenere lo stesso ritmo fino in fondo
- dovevo quindi di pensare molto per mantenere sempre ampiezza perché tendevo ad accorciare
- la posizione delle gambe è molto meglio quella sagittale
- con appoggio frontale tendevo a muovermi e staccare piedi da terra
- il limite era il dolore alle braccia più che la FC che saliva
- tendevo ad irrigidire la mano nella presa alla fine del minuto di attività
- cercavo di tenere busto eretto ma verso la fine del minuto ero portato a spingere e accompagnare in avanti il movimento di spinta
- la contrazione dell’addome facilitava la posizione ma riuscivo a farla solo all’inizio del minuto
- per tenere lo stesso tempo di spinta su 1 minuto all’inizio la sensazione è che sia facile

Avendo a che fare con un attrezzo anche galleggiante, ho provato a vedere impatto del movimento verticale
A 32/34 cicli minuto – 1,81 sec a ciclo – attività solo di spinta in basso con attrezzo piatto,
superando solo la spinta di galleggiamento – attività continua
– quando spingevo andavo ovviamente verso l’alto
– più veloce di cosi avrei fatto fatica a fare bene il movimento
– mi sforzavo molto di tenere sempre busto eretto
Dove è la qualità delle spinte in avanti con Aqquacombat Gloves?
Tutte le indicazioni che ho riportato valgono per me ma sicuramente per tutti gli altri che fanno questa attività, a parità di condizioni dell’acqua, avendo però risultati diversi.
Sapere quello che succede aiuta a prevenire errori dei clienti in acqua, piuttosto che far loro percepire un movimento che non sia spersonalizzato. Il tempo su ciclo può essere trasformato facilmente in BPM se volessimo dare conto della tanta amata musica. Alla prossima!