Fra chi italianamente auspica che ci sia un ulteriore posticipo, le modifiche in corso volute dalle autorità di riferimento, emendamenti caldeggiati da rappresentanze del mondo sportivo in ordine sparso, a meno di 50 giorni dall’entrata in vigore della riforma, il quadro riepilogativo aiuta a fare chiarezza
L’APPROFONDIMENTO DEL WEEKEND
beatrice.masserini@studiocassinis.com
Lo spunto lo dà, come sovente accade, Beatrice Masserini (Studio Cassinis) con un’analisi dettagliata della Riforma dello Sport dalla bozza ai passaggi finali fino ad una sintesi dello “Stato attuale”. In questa sede, ci limitiamo a riportare l’ultima parte dell’articolo della affermata commercialista. Per chi fosse interessato a prendere in esame l’impianto normativo integrale con i vari decreti correttivi, Beatrice Masserini ha presentato un report esaustivo e la redazione di wbox sarà ben lieta di inviare il testo integrale a coloro che faranno richiesta scrivendo a info@wbox.it. Oltre al commento sullo “Stato attuale” della norma, in coda riportiamo il resoconto dei passaggi istituzionali afferenti alla Riforma del Lavoro riferito alle audizioni delle Commissioni riunite Cultura e Lavoro: tutto ben documentato dalla dottoressa Masserini.

RIFORMA DELLO SPORT: LO STATO ATTUALE SULLA RIFORMA DEL LAVORO
Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha annunciato pochi giorni fa che entro il corrente mese di maggio 2023 è prevista l’emanazione del Decreto correttivo che andrà a modificare il D. Lgs. 36/2021.
Detto Decreto potrebbe prevedere un parametro quantitativo di riferimento, per es. il numero di tesserati o il valore della produzione, al di sotto del quale sarà applicata una normativa più “soft”, che contempli solo in parte le novità del D. Lgs. 36/2021. Il Decreto correttivo, inoltre, dovrebbe intervenire sul sistema delle sanzioni e sono in corso una serie di valutazioni su destinazioni d’uso dei vari impianti ed utilizzo dei lavoratori degli stessi.

In ogni caso, il Decreto comprenderà anche le modifiche presenti nel testo che era pronto all’esame del pre-Consiglio dei Ministri il 28.04.2023, tra le quali il rapporto tra dipendenti pubblici e Federazioni, nonché l’innalzamento a 24 ore del limite settimanale per i co.co.co. al di sotto del quale si presume attività di lavoro autonomo.
Sono queste le principali novità sul Decreto correttivo alla riforma del lavoro sportivo che andrà a modificare nuovamente il D. Lgs. 36/2021, che comunque dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2023.
È ripartita, intanto, l’indagine conoscitiva sul lavoro sportivo alla Camera dei deputati, che è stata allungata fino al 31.05.2023.
Non si esclude, infine, che dopo l’emanazione del Decreto correttivo in parola, possano subentrare ulteriori interventi entro la fine del 2023. Non mancheremo di tenerVi aggiornati sull’argomento.

RIFORMA DELLO SPORT E LA RIFORMA DEL LAVORO
Si è concluso il 04 aprile 2023 il percorso di audizioni dalle Commissioni riunite Cultura e Lavoro con l’intervento della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone
La Dottoressa Calderone ha fatto un breve excursus del percorso normativo. Con il D. Lgs. 36/2021 è stata introdotta una riforma complessiva degli enti sportivi e del lavoro sportivo attraverso la promozione delle pari opportunità, l’introduzione di una disciplina organica del lavoro sportivo e la valorizzazione della formazione dei lavoratori sportivi.
Nel corso dell’audizione si è concentrata in particolare sulle seguenti disposizioni:
- l’art. 26 relativo al lavoro sportivo subordinato con deroghe rispetto al diritto comune legate in particolare alla durata del rapporto e alla inapplicabilità di istituti disciplinati dallo statuto dei diritti dei lavoratori;
- l’art. 27 sul professionismo sportivo;
- l’art. 28 che introduce la presunzione della natura autonoma, nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, di collaborazioni realizzate in ambito dilettantistico di durata non superiori a 18 ore settimanali, al netto degli allenamenti.

Sul tema evidenzia alcune perplessità:
- il provvedimento prevede la comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto attraverso il registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche fatta eccezione per i compensi non soggetti a contribuzione previdenziale, quindi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro annui. Ciò significa non tracciare tutti i rapporti di lavoro;
- non vengono indicate le tempistiche della comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto;
- l’esenzione dall’emissione della busta paga per compensi inferiori ai 15.000 euro genera un gap informativo;
- la circostanza che la norma non prevede l’obbligo di pagamento con modalità tracciabile.

A parere di chi scrive è essenziale un chiarimento in merito alla circostanza che la qualificazione dei rapporti come collaborazioni coordinate e continuative implica l’applicazione delle regole comuni per tali tipologie di rapporti, salvo le deroghe contemplate dal D. Lgs 36/2021. Solo per citare alcune disposizioni, affermare tale principio implica l’obbligo di redigere per iscritto i contratti (ex D. Lgs. 104/2022) e l’obbligo di effettuare il pagamento dei compensi con modalità tracciabili (ex art. 1, comma 910, della L. n. 205/2017);
– art. 29 sui volontari;
– art. 30 sulla formazione dei giovani atleti;
– art. 37 sulle collaborazioni amministrativo-gestionali in relazione alle quali ritiene opportuno – in fase di emendamento – sostituire la locuzione “Ricorrendone i presupposti”, al verificarsi dei quali tali prestazioni possono essere qualificate come collaborazioni coordinate e continuative, con puntuali indicazioni sui presupposti qualificatori della COCOCO.
La Ministra informa inoltre che gli Uffici tecnici del Ministero stanno analizzando gli adempimenti in termini di comunicazione preventiva, comunicazione INPS ed elaborazione busta paga.
Ai primi di aprile 2023 sono stati, invece, auditi l’Associazione italiana calciatori (Aic) e Confederazione italiana degli sportivi (Cids); l’Associazione nazionale atlete (Assist); la Federazione italiana nuoto (Fin) Toscana; la Lega di pallavolo di serie A; la Federazione italiana pallavolo (Fipav); l’Istituto nazionale tributaristi (Int); l’Osservatorio italiano Esports; l’ASI (Associazioni sportive e sociali italiane); Il Collegio nazionale maestri di sci; la Federazione italiana hockey (Fih); AssoDanza Italia; Anif Eurowellness.

Si evidenziano alcuni aspetti emersi, rinviando all’ascolto dell’audizione complessiva per puntuali informazioni:
- la necessità di ricordare come il ricorso all’istituto del c.d. compenso sportivo, disciplinato dall’art. 67, primo comma lettera m) del Testo unico delle imposte sui redditi, risulta contestabile alla luce dell’ormai consolidato orientamento della Corte di Cassazione da cui l’impossibilità di paragonare la situazione previgente con i contenuti della riforma;
- c’è chi auspica l’introduzione del registro dei volontari, anche non vidimato;
- si suggerisce – per facilitare il coinvolgimento di dipendenti pubblici come collaboratori retribuiti di enti sportivi – introdurre l’istituto del silenzio assenso, in tempi congrui, o l’esenzione dall’autorizzazione per importi economicamente limitati;
- si ritiene opportuno – per assicurare il corretto adeguamento degli statuti alla luce del D. Lgs.36/2021 – concedere un anno per procedere e garantire la possibilità di realizzare l’assemblea straordinaria con il quorum dell’assemblea ordinaria, oltre all’esenzione dalle imposte, come è stato previsto dal Codice del terzo settore;
- si auspica un tavolo permanente di confronto con gli organismi sportivi.
Il rappresentante di Fratelli di Italia annuncia la presentazione di un intervento correttivo al D. Lgs 36/2021 così come modificato dal D. Lgs. 163/2022.
