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RiminiWellness, l’edizione della rinascita

RiminiWellness 2022, l'edizione del rilancio del settore

La kermesse di Rimini dà il via ad una nuova stagione del wellness dopo due anni e mezzo di oblio: aziende co-partecipi in questa fase di rilancio, buone presenze professionali e ottime iniziative convegnistiche e formative. Il settore riparte! Ma serve correggere la formula riservate alle imprese del settore professionale

Lo possiamo dire dopo la seconda giornata di fiera.

IEG vince la sfida alla crisi e lo fa ben accompagnata dalle aziende più rappresentative di palestre e centri sportivi. Ma una grande spinta viene anche dalle sigle che fra convegni, seminari e momenti formativi stanno contribuendo a richiamare operatori e professionisti del settore. Poi ci sono pure parecchi visitatori appassionati e affamati di novità più orientate all’attività che ai prodotti: ma questa è la parte consumer/leisure.

Giampaolo Duregon mentre avvia il convegno ANIF del 3 giugno – RiminiWellness

Gli stand nei primi due giorni hanno registrato visite interessanti, molte dall’estero. Tuttavia le ultime due giornate sono destinate ad una minor frequenza della parte professionale e ad una prevalenza del pubblico. Due mondi che per molte delle aziende della filiera del wellness non sempre giustificano quattro giornate e risorse da dedicare alla fiera.

Technogym e Matrix dominanti per visibilità, stand accoglienti e novità. Ma molte altre aziende, di cui una buona parte legate ad Assosport (decisiva nel portare le imprese a Rimini), hanno dimostrato che nei due anni di blocco del mercato non hanno demorso nonostante le diffuse difficoltà. Per la piscina le uniche aziende presenti sono Aqquatix (presentazione della digitalizzazione in acqua per le attrezzature cardio aqua-circuit, nonché il medical device ButterfLife) e Zoogs: un segnale che la qualità e l’innovazione sono gli elementi che danno futuro per chi ha nel proprio dna questi requisiti. Dei partner wbox.it bella visibilità per TeamSystem, Siligroup e Heitz System, decisiva quest’ultima nel lancio della tecnologia digitale applicata all’acqua di Aqquatix.

Lo stand Aqquatix e Wbox con la novitaà tech e digitale in primo piano, HTS Plus, sviluppata in sinergia con Heitz System

Fra i tantissimi operatori accorsi, diffusa volontà di un rilancio in grande stile, con maggior ottimismo fra titolari e manager di fitness club con piscina e maggiori preoccupazioni di chi ha solo piscine: i rincari energetici mettono a grave rischio gli impianti e il loro futuro. A questa preoccupazione si somma quella per l’incompetenza della politica e il danno subito dal settore. Tuttavia, nonostante il carico di timori, la determinazione di tutti volta ad una grande rinascita è percepibile.

Si diceva delle iniziative formative e di aggiornamento: qui un plauso merita ANIF che con i suoi convegni ha registrato non solo il sold out, ma anche e soprattutto feedback positivi in merito ai contenuti. Al convegno del 3 giugno mattina, apprezzatissimi gli interventi del presidente Giampaolo Duregon e dell’avvocato Alberto Succi. Forse però dovremmo capire che agli operatori interessano solo questi interventi, mentre lasciano sempre più un senso di vuoto contenutistico quello che (non) dicono rappresentanti delle istituzioni sportive: solo parole vacue e promesse senza concretezza. Un nulla di cui si farebbe volentieri a meno.

Alberto Succi ha parlato della riforma dello sport al convegno ANIF

Ma restano nitide le indicazioni offerte da Duregon e Succi, cui va un grande plauso, esteso all’organizzazione di cui ANIF e il suo Staff per l’efficienza e l’ideazione. Bene anche CIWAS, più orientata ad incontri ben circoscritti come tematiche, in ambienti raffinati e con gruppi selezionati di partecipanti. Una sinergia con Matrix ottimamente riuscita. Ha brillato anche GimFive. Non si capisce a cosa servano invece stand di catene low cost presenti in fiera, mentre la formazione offerta dal gruppo capitanato da Ruberto e Gambaccini lascia un grande segno. Fra l’altro molto utile, gradito e d’effetto per le strategie di sviluppo del gruppo. Ottimi poi i seminari Fif/Assosport, con Scazzosi coordinatore brillante, mentre Cognonato ha ben inquadrato da moderatore ed esperto la sessione sul franchising prevista dal programma della fiera.

La nota negativa riguarda però i costi della rassegna riminese: per gente capace di fare 5-6 ore di auto per percorrere 300 km (con i costi salati del viaggio) arrivare e dover pagare 18 euro di parcheggio – siamo a Rimini, la città dell’accoglienza al giusto prezzo: se lo sono dimenticato in fiera? – e un costoso ingresso, significa non rispettare la perdita di potere d’acquisto degli italiani.

Il numeroso pubblico accorso per l’are Active che, tuttavia, ha poco a che spartire con l’area Professional

Così come oggi richiedere per gli stand tariffe troppo alte con servizi accessori strapagati dalle imprese partecipanti è anacronistico e altrettanto irrispettoso: per quale ragione un’azienda deve spendere troppo rispetto ai ritorni e alla mancata demarcazione fra professionale e fun/pubblico è molto oscuro? Un motivo anche per rinunciare in futuro a considerare fiere dove l’obiettivo sembra essere fare cassa, senza considerare che trenta mesi di crisi profonda non hanno toccato solo i grandi eventi fieristici, ma soprattutto le imprese.

Inconcepibile, infine, che gli orari siano pesanti solo per il pubblico: stand deserti dalle 17.00 in poi spingono a domandarsi perché costringere le aziende dell’area Prof a restare in fiera fino alle 19.00, magari bersagliati da watt in eccesso di chi diverte il pubblico che con il comparto professionale nulla ha a che spartire. Tiro da correggere, perché (molto) malumore serpeggia fra tanti, troppi espositori, pronti a rinunciare all’edizione 2023 se le condizioni non cambieranno. Ma l’appuntamento resta per RiminiWellness del prossimo anno, sicuri che IEG saprà interpretare il sentiment di chi è il cuore pulsante del comparto.

Scritto da redazione