Da noi, a differenza di molti altri Paesi, mancano completamente la cultura e la sensibilità verso un serio problema sociale quale è quello della sicurezza in acqua, non solo dei bambini, ma di tutta la popolazione
Veniamo da un’estate tragica per annegamenti, con particolare criticità nelle piscine, ambienti ben confinati che dovrebbero essere garanzia di sicurezza perché meglio sorvegliati, ma che, per negligenze gravi dei titolari o degli operatori di vasca (su tutti gli assistenti bagnanti), sono invece teatro di lutti, talvolta verificatisi in situazioni inaccettabili. E nulla si dice degli annegamenti sventati, ma in ritardo, con grave danno cerebrale per chi è rimasto sotto acqua senza ossigeno per troppo tempo.
Fra le vittime, tanti, troppi bambini.

Ma in Italia siamo sempre bravi a commentare certe vicende tragiche solo a posteriori e per riempire le notizie e i commenti dei media. Nulla si fa veramente per prevenire e combattere un fenomeno che sarebbe molto arginabile se prevalessero campagne di sensibilizzazione per tutto l’anno, programmi di insegnamento del nuoto in chiave sicurezza per tutti i bambini in età scolare, promozione dell’insegnamento del nuoto come prima soluzione per potersela cavare in acqua, una diffusa e maggiore cultura della prevenzione promossa in tutta Italia.
All’estero, lo abbiamo sottolineato a più riprese, solitamente nell’indifferenza generale e di chi dovrebbe occuparsi di questa grave questione, non prevalgono la passività e l’indifferenza che dominano istituzioni, enti preposti e popolazione (ma spesso anche addetti ai lavori) come avviene in Italia.
Un nuovo esempio viene dall’americana National Drowing Prevention Alliance – NDPA che annuncia settembre come il mese anti-annegamento per i bimbi più piccoli, invitando alla prima forma di prevenzione da incidenti mortali: la stretta sorveglianza da parte dei genitori e degli adulti verso i bimbi, inconsapevoli dei rischi che corrono avvicinandosi all’acqua.

Ovviamente in Italia non si fa menzione, mai, di una settimana, un mese o addirittura un giorno dedicato alla sicurezza: pertanto per noi settembre resta un mese di fine estate dove magari commentare le tragedie da annegamento della bella stagione, ma non certo per lanciare iniziative volte ad evitare tragedie simili in futuro, sensibilizzando le famiglie a portare i figli in piscina per imparare a nuotare, soprattutto per la loro sicurezza.
Sarebbe anche una bella ulteriore spinta ad iscriversi ad un corso in piscina, magari ben organizzato per insegnare a nuotare con il fine di salvare se stessi e gli altri: ne guadagnerebbero ampiamente le casse delle piscine, ma anche questo, al di là dell’altissimo servizio sociale che potremmo offrire, sembra non essere colto.
Di seguito il comunicato social dell’americana NDPA: speriamo aiuti a riflette e ad agire un po’ più concretamente.

Mentre prendiamo provvedimenti per garantire che i nostri piccoli siano al sicuro sulla terraferma, è fondamentale non trascurare l’importanza della sicurezza dell’acqua. Lo sapevate? Un bambino può annegare in appena 25-50 centimetri di acqua, e può accadere silenziosamente in pochi secondi. Che si tratti di una vasca da bagno, di una piscina o anche di un secchio, dobbiamo sempre essere consapevoli dell’acqua intorno ai nostri piccoli. Ecco alcuni suggerimenti per la sicurezza dell’acqua del bambino:
- Non lasciare mai neonati e bambini piccoli senza sorveglianza vicino all’acqua – nemmeno per un secondo!
- Inizia presto le lezioni di nuoto, ma ricorda, le lezioni non sostituiscono la supervisione.
- Assicurarsi che le piscine siano recintate con cancelli autobloccanti.
- Svuotare tutte le vasche, i secchi, i contenitori e le piscine per bambini subito dopo l’uso e rimuovere tutti i giocattoli dalle aree acquatiche.
- Usa sempre giubbotti di salvataggio sulle barche.
Per maggiori informazioni clicca su https://ndpa.org/
L’azione di NDPA viene poi completata dalla promozione della settimana della prevenzione sempre rivolta ai bambini: notate qualche differenza fra quello che riesce a fare NDPA e quello che siamo capaci di fare in Italia?

È la settimana nazionale per la prevenzione degli infortuni infantili!
Il nostro obiettivo è garantire che i nostri figli crescano sani e salvi. Questa settimana, mentre facciamo luce su come mantenere i nostri kiddos al sicuro, prestiamo particolare attenzione a una delle principali cause di decessi involontari correlati a lesioni tra i bambini: annegamento.

Ma con la consapevolezza e l’azione, è prevenibile!
Garantire la sicurezza intorno all’acqua non riguarda solo un’azione. Si tratta di più livelli di prevenzione. L’utilizzo dei 5 livelli di protezione può ridurre significativamente il tasso di annegamento e lesioni infantili.
L’utilizzo di tutti e 5 i livelli contemporaneamente è fondamentale per mantenere i bambini al sicuro.
Scopri di più sui 5 livelli di protezione qui: https://ndpa.org/layers/