Una (1) scommessa sul comparto sportivo. Perché non sfugga che il valore dello sport, per interessi avallati dalle istituzioni, è associato ad un ambito che collide con l’etica sociale e la cultura della pratica sportiva
L’APPROFONFIMENTO DEL WEEKEND
Immagina. Vuoi iscrivere tua figlia alla scuola calcio di quartiere. Sei in segreteria in attesa. C’è molta richiesta. Lo sport oggi in Italia, visti i risultati, ha grande seguito. Inclusione. Socialità. Tutti valori da praticare. Ti guardi intorno e trovi accanto al bancone un bel monitor. Il totem è in linea con il digital signage più all’avanguardia. Tutto è intuitivo.

L’interazione 4.0 virtuale è piacevolissima. Dopo qualche digitata, sullo schermo ultra-piatto, a ben guardare, si tratta di un terminale con cui puoi fare le tue scommesse non solo sportive. Dopo un attimo di stupore lasci stare. Non ti riguarda. Arriva anche il tuo turno. Fai l’iscrizione. Bene. Il giorno dopo, con la tesserina magnetica, entri nell’impianto. Inizi a respirare a pieni polmoni un ambiente che ti è familiare. Vedi tua figlia raggiante.
Mentre la stai accompagnando, lungo il corridoio che porta allo spogliatoio, ti ritrovi una (1) bella lunga fila di slot machine. Qualcuno sta anche giocando. Ti accigli. Inizi a farti qualche domanda. Vai oltre perché hai delle priorità. Poi, ottimizzando il tempo in cui tua figlia deve fare la sua lezione, mentre sei in sala pesi, ti fai una leggera sessione d’allenamento. Accanto al contenitore delle schede personali cartacee, redatte da competenti preparatori atletici, diplomati, formati e aggiornati, concentrati solo sulla tua salute e sul tuo benessere, trovi anche quella delle quotazioni per giocare d’azzardo. Schede che per altro hai caricate anche nell’applicazione del centro sportivo, dove ti viene spiegato che, proprio con quella tua tesserina magnetica, se la ricarichi, puoi fare anche tu il tuo gioco d’azzardo. Questo però è troppo. Ora basta. C’è un limite a tutto.

Vai a chiedere spiegazioni. Dalla segreteria t’indirizzano cortesemente alla direzione. Loro seguono solo le procedure standard. Giusto. La direzione dopo qualche giorno t’invita gentilmente a chiedere spiegazioni direttamente alla proprietà. Stanno facendo solo il loro lavoro. Uno dei titolari, dopo qualche settimana, t’invita persuadendoti a prendere un appuntamento direttamente con la municipalità territoriale. Loro sono solo un gruppo di soci che hanno l’obbligo di seguire le normative vigenti, mettendole in atto. T’interfacci così con il responsabile sportivo, l’assessore preposto, che a sua volta ti rimanda ad un altro ufficio e così via in un rimbalzo di responsabilità inconcludente. Questo perché nessuno vuole dirti come stanno le cose veramente.
Provo Io. Ti devi svegliare però. C’è la realtà in cui la verità è una (1) sola. Le scommesse infatti sono le solide fondamenta su cui l’attività sportiva, a qualsiasi livello, poggia. Sì. Si gioca d’azzardo.

La quota associativa annuale e la retta che versi mensilmente non hanno alcun valore. Le agevolazioni di cui l’associazione usufruisce da anni non incidono sulla sostenibilità dell’impresa. La contraddizione è così palese da stordirti. Il conflitto d’interesse è una voragine abissale di fronte a cui è comprensibile disorientarsi. Questa è la situazione a oggi.
Nel 2021 il valore complessivo delle scommesse, in Italia, è stato pari a quello delle maggiori aziende quotate in borsa nel comparto dell’energia. Enel. Eni. Snam. Con il rincaro dei prezzi dell’energia ormai le conosci bene anche tu. Stiamo parlando di centinaia di miliardi di euro registrati. Banche. Automobili. Assicurazioni. Alimentari. Sanità. Nessun comparto ha fatto meglio. Si tratta del ±10% del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Italia. Sulla carta, questo fatturato, vale decine di miliardi di euro di tasse, se fossero versate.

Il meccanismo che c’è alla base è contorto. Le liberalizzazioni e le normative conseguenti hanno complicato il monopolismo non poco. La sintesi è che i concessionari dovrebbero svolgere una funzione esattoriale. In realtà c’è un’evasione fuori controllo e i conti dello stato vengono meno. Comunque sia, in dieci (10) anni, il mercato delle scommesse in Italia è cresciuto in maniera esponenziale. Stiamo parlando di un ±50%! Il globo intero ci invidia. I BRICS allargati sognano una crescita del genere. Las Vegas, sul territorio a stelle e strisce, riconosciuta in tutto il mondo come la metropoli delle scommesse, racimola in un anno solo ±20mld$. Dilettanti ai nostri confronti.
Ora è evidente perché l’Istituto del Credito Sportivo (ICS), andando oltre la ludopatia e le infiltrazioni malavitose, ha inserito questa voce nel suo ultimo interessantissimo studio, di cui riporto qui il link https://www.creditosportivo.it/pildellosport2022/

Nella vita di un giovane, non c’è dubbio, l’educazione fisica è decisiva per la sua stessa sorte. Questa non è una (1) scommessa. È certo ch’è così. Da sempre. Per questo dobbiamo combattere, uniti, perché continui a essere così. Poi, dev’essere chiaro, per tutti: altre meravigliose attività, occorrono a completare la persona. Quest’ultima solo così potrà contribuire alla piena felicità sua, dei suoi cari e della sua terra. La lotta qui è a un livello superiore.
Purtroppo, la stragrande maggioranza, si ferma e non riesce ad andare oltre. Rimane ferma. Contraddicendo i valori stessi della disciplina competitiva che li hanno formati, rimangono arroccati su partecipazioni ridondanti, in manifestazioni dal sapore vanvittelliano, che amplificano la loro gravità capillarmente. Questo è l’ostacolo principale. Occorre dunque essere pronti.
Si tratta infatti di riaffermare un’impostazione culturale naturale per chi, come noi mediterranei, hanno una passione fluida, indefessa. In Italia, questo è ciò che ci caratterizza da sempre. Praticare diversamente vuol dire tradire i nostri stessi valori, questi si, fondanti. Dobbiamo essere fermi nel mantenere ciò che per secoli ci ha contraddistinto.

Senza farci distrarre da impostazioni che minano la nostra stessa cultura, non da oggi, in nome di una vincita, da conquistare a tutti i costi e con tutte le valute, di cui il rovescio non si vuol proprio vedere. Occorre saper professare la nostra confessione di fede con maggiore determinazione. Senza alcuno scrupolo, infatti, si vogliono alterare dati oggettivi. Le ipotesi però non mentono. Vai per esempio a pagina dodici (12) dello studio di cui sopra. Lo si afferma con limpida trasparenza. Si vuole andare oltre solo alla classificazione convenzionale europea delle attività economiche, ossia della NACE https://eur-lex.europa.eu/summary/IT/4301903) per dare legittimità, guarda caso, proprio al comparto delle scommesse! Vai a pagina 18. Dai un occhio. Le dichiarazioni pubbliche dei tuoi così detti protagonisti, fra divine e affermate stelle, ti torneranno ora più familiari.

Ti sei risentito? Non avevi capito che nella valutazione del PIL, di cui sopra, è stato messo dentro, accanto al benessere, alla salute, alle relazioni sociali e all’approccio ambientalistico, anche il gioco d’azzardo? Pensi che le prestazioni possono essere così influenzate? Sei innervosito perché, per questi così detti esperti, si tratta di qualcosa di funzionale all’attività motoria che stai facendo praticare ai tuoi cari? Ma dai. Devi essere contento. Si tratta solo di uno stimolo per destarti. Finalmente. Ti si è stato palesato, nero su bianco, il perché le cose non funzionano. Quanto sei fortunato! Puoi anche approfondire il tutto con Wbox! Cosa vuoi di più?