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Siccità, ritardi e cultura dell’acqua come dovere civico

Siccità e prospettive incerte e da non sottovalutare (senza fare delle piscine un settore da penalizzare) ph Joe Leineweber by Pexels

Quando tutto appare come un disastro, bisogna passare dalle parole ai fatti, soprattutto in relazione al mondo dell’acquaticità

L’APPROFONDIMENTO DEL WEEKEND (di Ferragosto: buone vacanze)

gurnari@benaquam.com

In questo periodo ogni persona attenta ed osservatrice, girando per l’Italia in lungo e largo, ha potuto constatare i segni della perdurante siccità.

Fiumi in secca, bacini lacustri che riducono la propria superficie ogni giorno di più, piantagioni sofferenti che fanno fatica a crescere e fontanelle pubbliche che vengono letteralmente assalite soprattutto nelle ore più calde. Ma proprio in quelle ore, centinaia, migliaia di cannoni d’acqua cercano di soddisfare la sete delle colture in tutte le campagne. Irroratori ad ombrello al nord per i frutteti, grandi impianti irrigui in pianura e potenti cannoni idrici al sud.

Le piscine non possono essere il bersaglio di politiche anti siccità, prima interveniamo su rete idrica colabrodo e altri sprechi – ph Mary Tayler by Pexels

Peccato che quasi nulla dell’acqua sparata in cielo raggiunga la superficie del suolo in quanto l’elevata temperatura ambientale e le locali condizioni di brezza o di vento la fanno evaporare prima ancora di cadere a terra. Sotto gli occhi di tutti.

E al di là di ogni ordinanza o limitazione, ma anche del buon senso. Tanto nessuno controlla. Ricordiamo allora che circa il 75% dei prelievi idrici da falda o da scorrimento superficiale sono utilizzati per l’agricoltura.

Se poi ci si ferma a controllare cosa accade a casa nostra, o in albergo, o in ristorante appare evidente che nessuno si preoccupa minimamente che il continente acqua è in costante crisi sia per quantità che per qualità. Milioni di turisti certamente non pensano a chiudere la doccia se non per il tempo necessario a lavarsi rapidamente, o centinaia di imprese ricettive non possono perdere il verde del giardino e tantomeno avere fiori ornamentali appassiti. E centinaia di altri esempi di spreco della risorsa naturale più preziosa ed indispensabile che abbiamo.

Acqua, benessere della popolazione, bellezza e colori, in sintesi Piscina, ovvero parte del futuro di un Paese – ph Dori Zakar by Pexels

Ma esiste sempre “il caso”, il capo espiatorio.

Si chiama piscina, vasca d’acqua, parco acquatico. I media non fanno altro che riportare i guai di vasche all’aperto che non riescono a controllare pH e cloro, che non possono fare a meno di apportare giornalmente nuovi volumi d’acqua e certamente devono garantire i requisiti di legge (meglio, di un accordo quadro…).

Dopo la pandemia da Covid (ancora spauracchio generale per la diffusione infettiva mai sopita), la crisi energetica da speculazioni determinate dal conflitto alle porte dell’Europa, ora ci mancava la siccità, conseguenza del cambiamento climatico (ancora oggetto di dispute). E le piscine sono corresponsabili!

La siccità ha messo in ginocchio l’agricoltura – Engin Akyurt ph Pexels

Per quest’ultimo flagello biblico che si chiama aridità (in questo caso causato in gran parte dall’ uomo), i modelli climatici degli scorsi anni avevano dato segnali molto preoccupanti, confermati a gennaio 2022 da previsioni catastrofiche per assenza di afflussi e innalzamento delle temperature medie di alcuni gradi. Ma tutti hanno preferito non ascoltare il grido di allarme di tecnici e scienziati, auspicando che fossero solo uccelli del malaugurio.

Siamo così arrivati ad occuparci del problema idrico a giugno avanzato, quando ormai era troppo tardi. Con ordinanze e suggerimenti per il risparmio idrico. Ma chi è preposto a controllarne l’applicazione in tutti i contesti sociali ed industriali e chi è in grado di governare un sistema in crisi da decenni (ad esempio le perdite idriche nelle reti acquedottistiche sono rimaste ovunque molto alte, come 30 o 40 anni fa e con punte del 52%)?

Acqua, piscina e suggestioni o meglio vita per ogni abitante di questo pianeta – ph Asad Photo ph Pexels

Diventa quindi facile additare le piscine, anche perché le decine di migliaia di vasche sparse ovunque soffrono di ben altri mali da tempo. Per carenza di risorse (denaro) in questi ultimi anni moltissime realtà sono state trascurate: carenze di pulizia, di manutenzione, di innovazione e di gestione le rendono vulnerabili agli attacchi politici quanto ai media ed agli organi di vigilanza. E il settore risulta spesso incapace di adottare strategie imprenditoriali all’altezza delle necessità.

Anche perché, diciamolo chiaramente, ancora oggi si pensa al contenitore, alla sua attrattiva, alla sua sensazionalità senza troppo occuparsi del suo contenuto, del suo carburante propellente che si chiama acqua.

Scenari di piscine svuotate e abbandonate da scongiurare per l’alto valore sociale che gli impianti acquatici hanno – ph Alteredsnaps by Pexles

Ma a differenza del carburante fossile (petrolio, gas) l’acqua continua a costare poco e quindi nessuno la considera un bene. Ma se dovesse non essere più disponibile, con cosa la sostituiremmo? La ormai inflazionata questione della “cultura dell’acqua” deve, oggi come non mai, divenire un MUST del singolo e di tutti, indipendentemente dalle piscine o da tutti gli altri settori che hanno creano il nostro attuale status. Tuttavia, dove il comparto dell’acquaticità può ancora essere trainante? Nell’educazione di base.

Ed indipendentemente dalla siccità e dalle condizioni politiche (attualmente disastrose) in cui ci troviamo. L’acqua deve assolutamente essere un impegno di tutti ed in particolare per quelli che ci debbono anche trarre lavoro e benefici.

Scritto da Gianni Gurnari