in

Sicurezza in acqua: gli esempi nazionali e la spinta a sensibilizzare il Paese

L'assistente bagnanti assicura la sicurezza che ogni persona dovrebbe garantirsi sapendo nuotare (bene), per prevenire incidenti e per aiutare gli altri

Pur senza campagne nazionali promosse in nazioni come Australia, USA, UK, anche in Italia c’è chi è capace di promuove prevenzione e sicurezza in acqua: fra questi Danilo Russu e Silvia Fioravanti in Sardegna, affiancati meritoriamente su tutta la Penisola dalla FIN e dalla sua sezione Salvamento

Wbox, fin dal suo esordio dello scorso autunno, ha dato spazio e priorità a prevenzione e sicurezza che il nuoto e, in particolare, il salvamento possono assicurare. Lo insegnano in modo eccellente Paesi dove la cultura della sicurezza in piscina ed in acque libere è ai primi posti, anche nei programmi governativi. In Italia mancano sensibilità nell’opinione pubblica e consapevolezze diffuse, complice una cultura della sicurezza carente a livello istituzionale, di limitate attenzioni adeguate del cittadino e di mancanza di programmi educativi e mirati nelle scuole.

Insegniamo ad ogni bambino a tuffarsi e ad immergersi in acqua in sicurezza attraverso l’apprendimento completo del nuoto – ph MarcTutorials by Pexels

Così continuiamo a ricordarci del rischio annegamento e di fatti luttuosi con la bella stagione, quando gli incidenti si verificano con tragica frequenza. Nessuna campagna di informazione e di comunicazione in materia viene avviata a livello mediatico-istituzionale, salvo tradizionalmente far partire clip televisive ad agosto (merito di Nicola Brischigiaro), quando ormai la stagione estiva è quasi conclusa e gli incidenti mortali o meno registrati sono sempre troppi. Non che, nei paesi menzionati come esempio, gli annegamenti non si verifichino, ma l’attenzione e gli alert preventivi e condivisi su scala nazionale sono costantemente trasmessi e aiutano a contenere il problema.

In Italia, tuttavia, abbiamo dei modelli cui fare riferimento, anche se manca una considerazione allargata a quanto i pochi meritevoli fanno, ormai da diversi anni, e nonostante il ruolo attivo della FIN.

Una delle campagne in UK per imparare a nuotare per la propria sicurezza ph British Swim School

Su tutti si stagliano Silvia Fioravanti, fiduciario del Salvamento FIN sezione Sassari-Porto Torres, e Danilo Russu, apprezzatissimo presidente della FIN Sardegna. Senza dimenticare il ruolo attivo dello psicologo Manolo Cattari. Oltre a stagliarsi per tante iniziative volte a diffondere nelle scuole la cultura della sicurezza e della prevenzione, con un programma articolato ed educativo rivolto agli studenti, hanno celebrato, complimentandosi con discenti e formatori, la chiusura dell’ultimo corso di formazione e preparazione dei nuovi assistenti bagnanti. Un fine percorso come tanti che in questa fase vengono chiusi in tutta Italia dalla FIN, per assicurare assistenti bagnanti a spiagge e piscine estive: personale specializzato di si denuncia una generale difficoltà a trovarne per le coprire l’alta domanda di lavoro stagionale.

Le attività che insegnano a salvare se stessi e gli altri o formano i professionisti del Salvamento sono ancora troppo isolate. I programmi FIN coprono bene tutto il territorio nazionale, come in parte fa la Società Nazionale di Salvamento, ma sono percorsi di specializzazione che istituzioni e politica non considerano per il valore che hanno. Anche i programmi promossi a suo tempo da Russu e Fioravanti per le scuole non hanno un seguito su scala nazionale come meriterebbero e alcuna considerazione degna da parte del Ministero dell’Istruzione. La FIN dà il suo sostanziale contributo, ma dovrebbe essere più assistita da enti locali e nazionali per un piano di sviluppo idoneo.

L’acqua deve essere solo divertimento e sicurezza per tutta la popolazione; il nuoto per salvamento è la migliore risposta ai rischi insiti nell’acqua – ph Oleksandr Pidvalnyi by Pexels

Ora, tuttavia, anche per rilanciare la scuola nuoto dopo la crisi pandemica, ogni società di gestione delle piscine, capitalizzando esempi come quello sardo e della FIN, può varare modelli di scuola nuoto innovati, dove si impara sì a nuotare, ma non solo per essere potenziali agonisti di domani, bensì per una educazione e formazione di alto valore civico, ovvero come salvare sé e aiutare gli atri a salvarsi dai rischi di incidenti in acqua.

Lo spunto per questo nuovo inciso sulla sicurezza in acqua lo offrono i menzionati paladini sardi con quanto hanno comunicato su Facebook l’11 giugno con un paio di post.

“Complimenti ai nuovi assistenti bagnanti FIN Sardegna Sezione Salvamento di Porto Torres e Tempio che hanno conseguito il brevetto per la Piscina presso la Piscina Libyssonis di Porto Torres e la Piscina Comunale di Tempio; oggi hanno sostenuto l’esame per l’abilitazione Mip con la commissione presieduta dagli ufficiali della Guardia Costiera di Porto Torres e i fiduciari Silvia Fioravanti e Domenico Bazzu.
Un ringraziamento speciale all’istruttore di voga Giancarlo Pazzola per aver preparato gli assistenti bagnanti”

Il gruppo di nuovi assistenti bagnanti che ha seguito Corso di Salvamento di FIN Sardegna, coordinato da Silvia Fioravanti e Domenico Bazzu

Cui è seguito il commento esaustivo di Danilo Russu:

“Molti ricordano la Federazione Italiana Nuoto per le medaglie vinte alle Olimpiadi, Mondiali, Europei. Ma uno degli obiettivi principali della Federnuoto, più precisamente l’articolo 2 dello statuto riporta:

“2) La F.I.N. ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere le discipline sportive acquatiche del nuoto, tuffi, pallanuoto, nuoto sincronizzato, nuoto di fondo, nuoto per salvamento e delle attività ginnico-motorie acquatiche applicative delle prime e può svolgere tutte le altre attività finalizzate agli stessi scopi.

Significativa la collaborazione fra FIN Sardegna e Guardia Costiera di Porto Torres per il corso di Salvamento recentemente conclusosi

Fa parte integrante della F.I.N. la Sezione Salvamento con lo scopo di promuovere, regolamentare e disciplinare l’attività agonistica, l’insegnamento, l’addestramento al salvamento, la prevenzione degli incidenti in acqua, e diffondere la conoscenza ed organizzare le pratiche sanitarie di primo soccorso anche nell’ambito dei programmi del Servizio Sanitario Nazionale e di Protezione Civile, nonché della tutela ambientale delle acque”.  

Il nuoto per la salvaguardia della vita, il nuoto come strumento di prevenzione è uno degli obiettivi principali della Federazione

Abbiamo un patrimonio che è la base su cui costruire la cultura nazionale della sicurezza, al fine di scongiurare annegamenti e rischi che l’acqua può comportare. Valorizziamo certi esempi e diamo il via a servizi nelle piscine più in linea con questo orientamento di altissimo valore sociale. Confidando che le istituzioni nazionali e regionali alimentino tutto l’anno campagne educative e di sensibilizzazione su una materia troppo trascurata dalla maggioranza degli italiani.

In piscina ed acque libere abbiamo i nostri angeli custodi, gli Assistenti Bagnanti, ma basterebbe sapere nuotare e imparare le tecniche di salvamento per salvare noi e gli altri. Forse un’idea per una nuova scuola nuoto ph Kindel Media

Scritto da redazione