“Termometro del Fitness”, l’osservatorio delle palestre spagnole di Palco23, segnala che gli aumentati costi delle forniture rallentano la ripresa, prevista per i più fra il secondo semestre 2023 e il 2024
Spagna e Italia hanno qualche affinità, anche se la prima si trova in una posizione più vantaggiosa sia per una solidità sistemica costruita negli anni, con ruolo positivo esercitato anche dallo Stato, sia per i costi energetici in parte più contenuti.

Nonostante questo, in Spagna preoccupano gli aumenti inarrestabili per le forniture, ritenendo che questa criticità sia la causa prima del rallentamento della ripresa del fitness, che, va sottolineato, in Spagna comunque è migliore rispetto all’Italia.
I grandi gruppi, che partendo dal fitness estendono il loro business alle piscine, secondo il modello di concessione pubblica (fra gli altri Supera, Forus, GoFit, Enjoy Wellness), posizionamento medio-basso e impianti da 3.000-4.000 mq, stanno rallentando gli approvvigionamenti, ma in molti casi continuano ad investire su acquisizioni e nuovi complessi fitness/piscina.
Il segmento che funziona meglio è quello dei fitness boutique, mentre qualche catena/gruppo premium ha un po’ rallentato, come nel caso di Metropolitan, dove c’è stato un avvicendamento al vertice.

Secondo il Termometro del Fitness, l’osservatorio guidato da Palco 23, alla luce degli aumenti e di una guerra ancora lontana dal concludersi, con rischi di ulteriore recrudescenza, oltre la metà degli operatori ritiene che la vera ripresa non sarà prima del 2024; il 27% pensa che il rilancio pieno sarà nella primavera del 2023.
Se andiamo a riprendere un precedente articolo qui pubblicato, le previsioni di recupero dei valori del 2019 slittano abbastanza e cala il numero di coloro che guardano con fiducia ad un rilancio nel prossimo anno.
Ben l’82% degli intervistati ritiene che le spese siano aumentate in eccesso ed è una delle prime ragioni di un crescente pessimismo sui tempi.
Un po’ come in Italia, fra le preoccupazioni principali prevalgono quelle sui rincari energetici sommate a quelle sulle tasse, che, pur se spalmate in oltre un lustro, condizionano anche gli operatori italiani, in ragione della riforma dello sport valida da gennaio 2023.

I ricavi in Spagna sono cresciuti anche nel terzo trimestre, pur se per valori più contenuti (indicazione data dal 64% degli operatori).
L’aumento delle spese, purtroppo, deprime il buon andamento di iscrizioni e abbonamenti che sono già su soddisfacenti livelli. Tuttavia, per molti, il recupero rispetto al 2019 è soddisfacente, attestandosi molte palestre su un accettabile -7% rispetto all’andamento pre-pandemico. In pratica è tornato in palestra il 65% dei vecchi abbonati che premiano soprattutto le palestre a medio/basso costo, con una previsione di ulteriori iscrizioni del 4-5% entro a fine anno.
Fonte Palco23