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Sport in Italia e numeri non sempre entusiasmanti

Italia imbattibile o quasi nello sport di vertice, meno nella cultura sportiva della popolazione e negli investimenti per la sua crescita ph freepik

Dati in chiaro-scuro per lo sport italiano con una pratica sportiva che stenta a crescere e investimenti pubblici spesso insufficienti

Certo, lo Sport in Costituzione è una conquista che ha un grande valore, ma sembra più formale che sostanziale, visto che poi, le vere attenzioni per questa branca educativa, sociale finanche sanitaria (lo dimenticano in troppi molto in fretta, sfuggendo il rilevante sgravio di costi per la sanità che comporterebbe) per l’Italia evaporano ogni volta che c’è da evolvere come lotta alla sedentarietà o come investimenti da assegnare a strutture sportive e ad attività da svolgere nelle scuole primarie e secondarie.

Non è un caso se siamo fra i peggiori per sedentarietà in Europa e fanalino di coda per l’obesità infantile: due primati deprimenti che stridono parecchio con il riconoscimento costituzionale dello sport.

Poi, come altro fatto “epocale”, nel 2023 abbiamo ottenuto una riforma fresca di entrata in vigore, ma che mette bene in luce tutti i suoi limiti dopo oltre cinque anni di gestazione e le centinaia di tavoli tecnici cui i sedicenti rappresentanti dello sport agognavano presenziare: se questo è il risultato alle volte viene da dubitare che chi rappresenta lo sport venga ascoltato o sia all’altezza del compito. Propendiamo per la prima ipotesi, perché tutti gli operatori, ogni giorno sono in prima linea per combattere la sedentarietà, far crescere la cultura del movimento e dello sport, studiare idee e soluzioni per portare più e nuova gente nelle palestre, nelle piscine e nei centri sportivi. Sforzi non sempre premiati, anche per il poco sostegno in chiave di promozione e sensibilizzazione da parte di istituzioni ed organi preposti.

Così i numeri dello sport in Italia non sono tendenzialmente note liete, bensì un po’ stonate, come rimarca con una sintetica notizia Italia Oggi:

In Italia la spesa pubblica nel settore sportivo (4,7 mld di euro nel 2022) è aumentata del 3% medio annuo nell’ultimo decennio.
Ma la sua incidenza sulla spesa nazionale rimane inferiore rispetto alla media europea (0,5% contro 0,8%), e minore in rapporto ad altri Paesi dell’Ue
Nello specifico, con 13,7 mld di euro, la Francia è il primo paese per supporto pubblico all’attività sportiva, seguito dalla Germania con 9 mld di euro
La Spagna ha valori più vicini all’Italia con una spesa di 5,1 mld euro, ma l’incidenza sulla spesa pubblica nazionale è stata del 1% (il doppio rispetto all’Italia).
Nonostante ciò, l’effetto moltiplicatore degli investimenti nello Sport System fatto nel 2021 è stato notevole: 1 mln di euro di investimento pubblico ha attivato circa 8,9 mln di risorse private (41,8 mld a fronte di una spesa pubblica di 4,7 mld) risultando in un fatturato annuo di 96 mld, oltre 20 volte l’investimento pubblico iniziale.

Queste le conclusioni del report ‘Lo sport come traino dell’economia italiana. ESports e Ryder Cup 2023 come opportunità di crescita’, redatto da Tommaso Marazzi, esperto in business dello sport e Valerio Mancini, direttore del direttore del centro di ricerca di Rome business school

Scritto da redazione