di Marco Tornatore, redazione@euroaquatic.it
L’imprenditore che ha portato ai vertici mediatici campioni e sport in passato destinati a posizioni marginali ed oggi considerati rispettivamente testimonial insostituibili e discipline di richiamo per tante aziende e sponsor.
Dalle bracciate giovanili di buon nuotatore alla guida della DAO SpA, gruppo di riferimento dei grandi campioni e per gli eventi sportivi di cartello, a riconferma che, se si hanno talento, le giuste intuizioni e la determinazione del fuoriclasse, il nuoto può essere la base per costruire percorsi imprenditoriali e ideativi unici. L’esempio del grande self-made man capace di percorrere strade nuove con traguardi raggiunti o in prospettiva che pochissimi saprebbero conseguire o considerare. De Alessi è l’imprenditore che lavora sette giorni su sette: nonostante il carico di impegni, lo troviamo affabilmente disponibile, mentre percorre le strade romane per raggiungere la sede dell’ennesimo incontro, e capace di risposte brillanti rivelatrici del corso di fatti ed eventi che hanno fatto di DAO l’azienda capace di reinventare il valore dell’atleta e dello sport.

Quando nasce l’idea della DAO, le tappe decisive per la sua progressiva affermazione e i momenti e le personalità che ritiene più significativi nella sua esperienza imprenditoriale?
DAO nasce un po’ dal caso; è quello che è seguito che è stato meno casuale. La genesi di questa storia la individuerei nella Roma Calcio e nella persona del presidente Franco Sensi, anzi, ancor più di sua figlia Rossella. Ambedue personaggi significativi nel mio percorso e parte fondamentale nella fase in cui è iniziata una collaborazione prodromica alla nascita della DAO. Io lavoravo in Havas, colosso francese della comunicazione dove approdai a 32 anni; nel 2001 mi venne proposto di diventare AD di Havas Italia e trasferirmi a Roma per occuparmi della direzione commerciale della Roma Calcio: accettai con entusiasmo. Da quella esperienza ho cambiato il mio modo di lavorare, trasformandomi.

FRANCO E ROSSELLA SENSI NEL 2004 MI SPINSERO A CREARE LA DAO: DA QUEL MOMENTO HO IMPARATO IN FRETTA A FARE L’IMPRENDITORE
La Roma, quotata in borsa, ad un certo punto ebbe l’esigenza di assegnare ad una società terza la gestione del brand e della parte che seguivo: quindi Rossella Sensi mi spinse a creare la DAO. Correva l’anno 2004 e da quel momento ho imparato in fretta a fare l’imprenditore, condividendo questo cammino con un socio, Edoardo Ottaviani: DAO, infatti, è l’acronimo delle nostre iniziali. Con lui ho condiviso il progetto per 17 anni, dal 2003 ad inizio 2021. Lui era un manager dotato e insieme abbiamo dato vita ad un connubio vincente con varie tappe che hanno fatto crescere DAO. Le circostanze hanno anche portato alla chiusura di questa intesa completata proprio nei primi mesi di quest’anno. Tornando però al cammino di imprenditore e alle fasi topiche di questo percorso, la Roma mi ha permesso anche di incontrare un personaggio altrettanto decisivo per dare una rotta precisa alla mia navigazione verso nuovi orizzonti.

DAO HA SAPUTO FARE UNA COSA CHE NON È RIUSCITA AD ALTRI: GLI ATLETI AVEVANO BISOGNO DI QUALCUNO CHE LI AFFIANCASSE E CHE LI AIUTASSE NEL LORO PERCORSO EXTRA SPORTIVO
Nel 2005 a Roma, in occasione degli Europei di Volley – vinti dalla nostra nazionale sotto la guida deli’ ottimo coach Giampaolo Montali -, il presidente del Comitato Organizzatore aveva necessità di uomo capace di trovare sponsorizzazioni per l’evento. Quel presidente era Giovanni Malagò, allora al vertice anche del CC Aniene, società storica del nuoto che forgiava inarrivabili campioni sotto la sapiente guida tecnica di Gianni Nagni. Una sommatoria di elementi che, da ex nuotatore, mi ben disponeva verso questa società e il suo presidente. Giovanni Malagò, fra l’altro tifosissimo della Roma e vicino alla dirigenza, individuò in me la persona da incaricare per gli Europei di Volley e non lo feci pentire della scelta. La fase due del percorso convergente con Giovanni Malagò fu ai mondiali di nuoto di Melbourne nel 2007: li seguii per 6 giorni per capacitarmi del modello organizzativo australiano in vista dei Mondiali di Nuoto di Roma del 2009, di cui avevo acquisito i diritti commerciali grazie all’assenso congiunto di Malagò stesso e Paolo Barelli, allora dirigenti ancora in buona sintonia. In quella rassegna iridata aussie, una ragazzina di 17 anni fece il suo primo record mondiale: fu il primo strepitoso acuto cronometrico di Federica Pellegrini, la quale, il giorno dopo quel trionfo, fu invitata ad un pranzo da Giovanni Malagò, cui fui coinvolto: eravamo al ristorante Donovan sulla spiaggia, lo ricordo come se fosse adesso, e, per favorire la sua crescita, nella circostanza Giovanni suggerì a Federica di mettersi nelle mani di un manager capace come De Alessi. Lei, fidandosi ciecamente del suo presidente, acconsentì senza esitazione. Da quel giorno è iniziata la storia straordinaria fra lei e la DAO, resa tale dall’ unicità dell’atleta: senza cedere ad un’enfasi prevedibile, pur avendo una società che annovera tanti grandi campioni, sono onorato di averla da quattordici anni come testimonial, splendida cliente, simbolo dello sport, diventato il benchmark nella gestione degli atleti.

GIOVANNI MALAGÒ SUGGERÌ A FEDERICA PELLEGRINI DI METTERSI NELLE MANI DI UN MANAGER CAPACE COME DE ALESSI: QUEL GIORNO È INIZIATA LA STORIA STRAORDINARIA FRA LEI E LA DAO, RESA TALE DALL’ UNICITÀ DELL’ATLETA
In che misura il suo vissuto di nuotatore ha inciso sulla sua affermazione e sulla sua crescita e che idea ha del suo Team DAO la cui composizione palesa ancora una grande attenzione per gli sport acquatici?
Dell’atleta che fui ritrovo nella mia esperienza imprenditoriale l’ab- negazione, il piglio, lo spirito della sfida da vincere. Come nuotatore non sono stato eccelso e all’altezza dei campioni che oggi sono parte del Team DAO – ndr: invero è stato comunque un eccellente nuotatore nelle categorie giovanili, tesserato per la Libertas SAFA di Torino sotto la guida tecnica di Corrado Rosso e Marco Durante – ma di sicuro l’esperienza di nuotatore mi ha avviato al mondo dello sport che è tuttora il terreno su cui mi misuro, non più come atleta, ma come imprenditore e manager full time. Dell’atleta ho mantenuto la capacità di reggere il sacrificio quotidiano e una costante proiezione allo sviluppo, paragonabile al record da raggiungere per un nuotatore. E del nuotatore è rimasta la passione verso questo sport che mi ha permesso di conoscere ed entrare in sintonia con i migliori campioni del nuoto, per poi seguire atleti vincenti di altre discipline: da quelli come Pennetta, Sensini, Piccinini grandi campioni dello sport di ieri ma personaggi attualissimi, ai neo medagliati olimpici come Busà, Viviani, Ganna, Garozzo. Il nuoto resta comunque una fucina di campioni cui guardiamo con attenzione e molti sono nel Team DAO: Pellegrini e Paltrinieri sono le punte, ma gli emergenti Quadarella, Miressi, Martinenghi, per citarne alcuni, sono il futuro del nuoto e dello sport nazionale.

OGGI DAO PORTA 40 ATLETI SUI MEDIA STRATEGICAMENTE IMPORTANTI PER ELEVARE LA LORO IMMAGINE E LA FORZA ATTRATTIVA PER GLI SPONSOR
Grazie alla DAO oggi godono di visibilità mediatica e rilevanti ritorni campioni che un tempo erano relegati ai margini delle cronache: come è riuscito in questa impresa e quali le nuove sfide che si appresta ad affrontare?
DAO ha soprattutto saputo fare una cosa che non è riuscita ad altri: gli atleti avevano bisogno di qualcuno che li affiancasse e che li aiutasse nel loro percorso extra sportivo, inteso come allenamento e gara, perché non c’è solo la performance che compete a tecnici, società e federazioni.
DAO oggi ha un ruolo preciso nello Sport System: acquisisce i diritti di immagine (commerciali, di comunicazione e marketing, nonché ufficio stampa) degli atleti che rappresenta. Noi non siamo procuratori sportivi e non negoziamo compensi loro spettanti. Cerchiamo sponsor che conseguono alla valorizzazione piena dell’immagine dell’atleta. Da qui, per noi è fondamentale contribuire alla visibilità mediatica e di brand testimonial di ogni atleta che si affida a noi. Tornando alle circostanze che hanno favorito il nostro progetto, i passaggi e i personaggi sopra menzionati sono stati propedeutici alla mia crescita e a quella di DAO, ma oggi sono gli atleti e gli eventi che organizziamo che ci permettono di guardare lontano. Non c’è un atleta per noi ideale: oggi DAO porta 40 atleti sui media strategicamente importanti per elevare la loro immagine e forza attrattiva per gli sponsor che li possono affiancare.
Il nostro compito è di individuare un’azienda il cui brand è collegabile ad un certo atleta. Abbiamo diversi atleti target: ovvio che quelli molto forti ci interessino e in prospettiva anche il fenomeno Jacobs potrebbe essere per noi considerabile, ancor più come leader della gara iconica per lo sport. Dipenderà anche da come lui si muoverà nel mondo mediatico. Ma sovente l’ideale è individuare il talento emergente ed accompagnarlo alla grande impresa. Oggi possiamo contare su atleti che a Parigi 2024 saranno sicuri protagonisti. In particolare personalmente punto su due grandi leader del proscenio sportivo mondiale e punte del nostro DAO Team: Gregorio Paltrinieri e Paola Egonu. Il primo per quello che ha dimostrato anche a Tokyo, dove si è superato nonostante una condizione di salute e fisica impossibile: è stato immenso. La Egonu perché è solo all’inizio di un percorso già rilevante, è una vera star che sa trascinare il gruppo. E, fra i giovani emergenti, la mia attenzione cade soprattutto su Martinenghi e Miressi, ambedue sicuri protagonisti alla prossima Olimpiade. Sulla scia delle considerazioni che possiamo fare sui nostri atleti costruiamo i nostri piani di sviluppo, cui si accostano anche quelli sui grandi eventi.
Ci può spiegare come si articola la sua attività imprenditoriale, la giornata tipo di un top manager sotto pressione sette giorni su sette (lo sport non chiude mai) e le difficoltà che ha dovuto o deve ancora oggi affrontare per ottenere i risultati cui punta?
L’azienda è ed è stata la mia vita, lo dico attribuendole un’accezione negativa, perché è un impegno totalizzante, cui non mi sottraggo mai per lo spirito che ho e per il desiderio di portare ancora più in alto DAO e chi ne è parte, soprattutto gli atleti. Al contempo, consideri che la mia socia è Alessandra Guerra, mia compagna di vita da 14 anni; con lei ho tre figli due suoi e una mia, avuti dai precedenti matrimoni. Quindi la mia vita familiare prosegue anche in DAO; anzi, Alessandra è la manager che guida il Team DAO ed è la manager al fianco di Federica Pellegrini, la quale si fida solo di Alessandra.
Tanti sacrifici, ho dato tutta la mia vita: mia figlia l’ho vista crescere a distanza perché lei vive a Torino con la mia ex moglie e io sono sempre con la valigia in mano, diviso fra le nostre sedi di Roma, Milano e l’ufficio di Torino
Oggi sono Presidente e AD dell’azienda e, da solo, devo prendere in ogni momento decisioni mai banali, soprattutto in questa fase pandemica comprensibilmente molto complicata anche per il nostro lavoro. E la solitudine dell’Imprenditore nel prendere decisioni è una parte pesante del mio mestiere. Fra le cose che rendono più lieve l’impegno quotidiano ci sono gli incontri con gruppi di imprenditori: in genere interessa molto di più quello che faccio io nello e per lo sport, tanto da prevalere sulle esperienze in altri settori dei miei colleghi. Gli aneddoti sui campioni richiamano l’attenzione di tutti, il che gratifica perché l’ambiente di cui mi occupo è effettivamente affascinante.
LA MIA GIORNATA È DEDICATA A PARLARE CON CLIENTI E PERSONE CHE MI POSSANO AIUTARE A FARE SVILUPPO
La mia giornata è dedicata a parlare con clienti e persone che mi possano aiutare a fare sviluppo: noi che ci occupiamo di marketing ed eventi, lo facciamo attraverso le aziende ed è necessario incontrarle per dialogare ogni giorno e trovare intese con i rispettivi manager. Non mi occupo di PR ma ho un preciso modus operandi cui mi attengo, cercando di presenziare nelle occasioni necessarie: un esempio, in cui ho fatto violenza alla mia indole, è stata la mia esperienza come revenue manager per la candidatura di Roma olimpica naufragata per l’opposizione della sindaca di Roma. Nella circostanza, per presentare la nostra candidatura, andai a Rio nel 2016 all’inaugurazione di Casa Italia: erano presenti tanti grandissimi manager ed è stato un momento alto di incontro e condivisione, occasione per cui mi sono detto “ne valeva la pena” anche se successivamente la candidatura olimpica è evaporata. Ma presenziare a questi incontri non è la mia inclinazione. In ogni momento della giornata, io vivo di relazioni e costruisco relazioni coerenti con i nostri piani di sviluppo.

LA DAO DI OGGI È RICONOSCIBILE E FORTE: CONTINUERÀ A SEGUIRE LA SUA STRADA CHE È ORIENTATA ALLO SVILUPPO COSTANTE
La sua idea di sport fedele agli obiettivi di DAO, società che fino a 17 anni fa non esisteva ed oggi ha rivoluzionato lo sport system nazionale assegnando un nuovo valore all’atleta e alle discipline extra calcistiche.
La DAO di oggi è riconoscibile e forte: in 17 anni da piccola agenzia è diventata Impresa – ndr: che raggiunge fatturati superiori ai 10 milioni di euro -, da Srl l’ho portata ad essere una SpA, da un ufficetto oggi siamo passati a due sedi ufficiali a Milano e Roma, più quella di Torino funzionale all’acquisizione dei diritti per l’ATP Finals di tennis fino al 2025.
Se guardo indietro sono soddisfatto di questo percorso, ma non mi sento certo arrivato, anzi. Il passo successivo sarà l’avvio all’ internazionalizzazione della DAO, con una sede a Londra: ci sto pensando e sono consapevole che per questo nuovo step sarà importante selezionare le persone giuste e contare su un management di alto livello.
La sfida è il pane dello sport, e lo sport non ha confini: DAO che incarna questo spirito e che, come accennavo, è forse nata casualmente e, sempre per qualche caso, ha avuto occasioni che l’hanno fatta crescere, continuerà a seguire la sua strada che è orientata allo sviluppo costante.

Per conoscere altri risvolti e aneddoti di Stefano De Alessi e della DAO non perdete l’ “intervista in versione digitale” sul nuovo portale W.BOX, nella sezione HA Digital.