Due eccellenze storiche del termalismo, del benessere e del turismo nazionali potrebbero ritrovare un insperato slancio in ragione di nuovi progetti ed investimenti
Ne ha parlato il Corriere della Sera, pubblicando un articolo sintetico online sul suo settimanale L’Economia. Ma per la fama di Chianciano Terme e la storia della realtà termale, decisamente decaduta nell’ultimo quarto di secolo, questa è notizia che merita l’attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma anche di tutti gli italiani. Pure l’idea di ammodernare e riproporre al grande pubblico Recoaro e le sue Terme sembra notizia che impone particolare riguardo, anche se, nel secondo caso, le valutazioni in chiave turistica e di viabilità sono decisamente differenti. Inoltre, nel primo caso intervengono capitali privati, nel secondo i capitali sono pubblici: gli effetti finali, secondo chi finanzia e chi poi opererà, non sono sempre i medesimi.

Ma in ambedue i casi si parla di termalismo, di salute e di rilancio di località anche in chiave turistica, che per decenni ed oltre sono state un vero modello di grande richiamo che il tempo ha fatto svanire.
In passato Chianciano era la meta che richiamava tantissimi connazionali e gli stranieri per le cure e per l’attrattiva turistica. Ora, il progetto condiviso da due aziende di riferimento per il termalismo e la sanità, punta a riportare Chianciano ai fasti del passato. Sicuramente ne guadagnerà il complesso termale di riferimento ancor più connotandolo come Polo della Salute. Sarà da capire se, a ruota, le strutture alberghiere, declinanti circa prestigio e qualità, viaggeranno sullo stesso binario, per garantire la qualità di servizi e di ospitalità che non possono mancare se Chianciano vuole recuperare il prestigio che le compete. Sicuramente il territorio e la regione sono premianti anche per la forte tradizione termale che hanno mantenuto diverse eccellenze toscane, su tutte, Saturnia.

Ora però deve prendere forma il progetto di rilancio, collocando al centro l’idea di un qualificato Polo della Salute per poter ambire al ritorno atteso e rafforzare l’unicità mondiale di questo complesso medico-riabilitativo. Le indicazioni che riporta l’articolo menzionato, leggibile integralmente dal link in calce, sembrano deporre a favore di elementi che dovrebbero costituire una garanzia.
Allo stesso tempo, attraverso la sinergia governo-regione, grazie al PNRR, sta prendendo forma un altro piano di rilancio sempre collegato al termalismo curativo. Ma questa volta passiamo nel Veneto, a Recoaro Terme che, per quasi un secolo – meta preferita della Principessa Sissi- fino al pieno boom economico visse momenti di popolarità oggi lontanissimi. È previsto infatti un investimento di 20 milioni di euro finanziato dal PNRR.

Sicuramente in questo caso possiamo parlare di un “isolamento” dettato dai tempi e dalle difficoltà di viabilità in passato non certo colmabili, ma che sembra la nuova Pedemontana possa per buona parte risolvere. Un crollo, quello di Recoaro, legato alla vetustà di un territorio, progressivamente decaduto per la scomparsa di un grande polo industriale (Lanerossi e Marzotto) dell’attigua Valdagno. La località termale, rinomata per le sue acque minerali, potrebbe essere recuperata al vecchio splendore se le parti coinvolte sapranno rilanciarne il valore in termini di qualità curative dell’acqua, costruendo percorsi salute e soggiorno per ora difficili da ipotizzare, ma nei quali per primo crede il governatore Zaia.
Due progetti di rilancio di località termali e curative che oggi potrebbero essere molto attuali per la crescente sensibilità verso il benessere e i percorsi studiati per assicurare wellness e salute, meglio se calati in località turistiche ben organizzate: piace alla crescente popolazione che invecchia, ma è un trend che appassiona soprattutto i giovani, in particolare la generazione Z. I dubbi, quando si intende rilanciare certe tradizioni del nostro Paese con coinvolgimento di istituzioni e capitali pubblici, è fondato, perché se non intervengono grandi capitali e progettualità privati, completati da alte competenze e visione di esperti, difficilmente portano ai risultati auspicati.

La doppia sfida tuttavia è lanciata e, visto il valore storico ancorchè curativo e sanitario di tali realtà e risorse nazionali, vale la pena provare e sperare che si arrivi al risultato di un grande ritorno di località che possono essere ancora un vero valore capace di dare nuovamente lustro al nostro Paese.
L’articolo pubblicato in data 29 dicembre a firma Marco Gasperetti
TERME DI CHIANCIANO ACQUISISCE UPCM: ECCO IL NUOVO POLO DELLA SALUTE

Stavolta non è soltanto un accordo tra due “superpotenze” del benessere per salvare strutture all’avanguardia e posti di lavoro. Perché la firma tra Terme Italia (azionista di controllo di Terme di Chianciano) e University Pittsburgh Medical Center, è anche e soprattutto il battesimo del Polo nazionale «Terme di Chianciano Istitute for Health», un unico polo nazionale della salute … Per la lettura dell’articolo: