Che la fitness industry sia in salute lo conferma anche la catena inglese che nei primi sei mesi 2023 raggiunge il fatturato di 129,3 milioni di euro
Tutti i grandi player del fitness stanno viaggiando a ritmo sostenuto, spesso migliorando l’ottimo andamento del 2019. Qualche giorno fa abbiamo dato risalto alla performance semestrale della spagnola Forus con diversi centri anche in Italia. Non è da meno The Gym Group che a fine giugno raggiunge quasi i 130 milioni di euro, con una crescita del 18,5%.

A questo punto, pur comprendendo che le velocità di ripresa possano essere diverse e che alcuni centri fitness ancora non siano su certi valori, vista la diffusa corsa a tornare o ad esordire in palestra, chi registrasse numeri poco confortanti ha tutto il diritto di preoccuparsi.
Anche perché l’Italia, come indicano le ricerche recenti, è al quinto posto in Europa rispetto al ritorno o a nuove iscrizioni nelle palestre.
Qui comunque commentiamo il notevole risultato della britannica The Gym che, con i suoi 867.000 iscritti, cresciuti da inizio 2023 di ben 77.000 unità.

Una crescita che si traduce in maggiori entrate anche perché la spesa media è aumentata dell’8%, attestandosi su 24,3 euro/mese.
Ovvio, alla base c’è una strategia industriale che interpreta al meglio il successo delle catene low cost più affermate nel vecchio continente e negli States.
Altra nota molto positiva per The Gym è la sensibile riduzione dell’indebitamento che cala dell’8,4% per un valore complessivo attuale di poco oltre i 90 milioni di euro.
Se nel 2022 The Gym chiuse con ricavi per 196,6 milioni di euro, in ragione della crescita degli iscritti, dei suoi oltre 100 club, a fine 2023 possiamo attendersi un aumento vicino al 20%.
Dopo gli anni difficili, forse anche per l’avvicendamento al vertice, con il nuovo CEO Will Orr (che però sarà operativo da fine 2023), le aspettative sono alte e l’ottimismo, lecitamente, è piuttosto diffuso negli ambienti della catena britannica.
Uno degli indicatori di questa sentiment prevalente è l’obiettivo di raggiungere i 300 club entro fine 2025, sostenuto anche dai finanziamenti derivanti dalla sua quotazione in borsa.
