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UN SISTEMA IN CRISI (E RESILIENZA AGLI SGOCCIOLI)

di Andrea Pambianchi, andrea@dabliu.com

Le pesanti difficoltà del Wellness dovute alla pandemia toccano tutte le nazioni, con perdite di posti di lavoro e di clienti, chiusure definitive di club e piscine, con un futuro di incertezze rese ancor più insidiose nel nostro Paese dalla poca considerazione delle istituzioni.

“Resilienza”, una parola che sto iniziando a detestare.
Totalmente abusata, oramai priva di forza e piena solo di vuota retorica; mentre il mondo sembra più attivo, l’home fitness fa numeri da capogiro ed escono app ogni giorno, palestre, piscine e centri sportivi chiudono i battenti, creando un’onda lunga di disoccupazione ed un effetto domino su tutte le aziende della filiera, dagli aggregatori ai fornitori.

Questa è la realtà. Può non piacerci ma non possiamo ignorarla

In un recente report di NHFA – National Health and Fitness Alliance – leggiamo che il 22% dei centri benessere e degli studi negli Stati Uniti ha chiuso definitivamente dall’inizio della pandemia di COVID-19 e l’industria del fitness negli Stati Uniti ha perso 29,2 miliardi di dollari di entrate. Negli States l’industria del fitness aveva registrato 10 anni di crescita dei ricavi prima della pandemia. Causa COVID-19 le entrate del settore sono diminuite del 52% nel 2020 rispetto al 2019, pari a una perdita di 29,2 miliardi da marzo 2020 a giugno 2021, dovuta anche alle chiusure obbligatorie dei centri benessere in molti Stati per cercare di fermare la diffusione del virus.

L’impatto della crisi negli States – ricerca NHFA

La perdita di entrate è stata senza dubbio un fattore che ha contribuito alla chiusura permanente del 22% dei centri benessere e degli studi dal 2019.

Con le chiusure temporanee e le successive chiusure permanenti di centri benessere e studi, circa 1,5 milioni di persone hanno perso il lavoro nel settore. Ciò equivale al 47% dei posti di lavoro persi nelle palestre.

Tutto ciò accade nel Paese che sin dal lontano 1961 ha inventato il concetto di Wellness e che da sempre ha registrato le migliori performance di settore.

Il ritorno in palestra o piscina sembra piuttosto lento

IL 22% DEI CENTRI BENESSERE NEGLI USA HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA E L’INDUSTRIA DEL FITNESS NEGLI STATI UNITI HA PERSO $ 29,2 MILIARDI DI ENTRATE.

In Italia, come in altri Stati la situazione non è diversa

La riapertura non è coincisa con la ripartenza ed il peso dei mesi estivi si è fatto sentire.
Il protrarsi delle chiusure ha messo a dura prova la sopravvivenza delle organizzazioni sportive, molte delle quali, circa 8.000 hanno già cessato definitivamente la propria attività ed un altro 27% delle strutture è a rischio chiusura nei prossimi mesi.

L’impatto devastante sulla sedentarietà in Italia – Ipsos

Gli oltre 300 giorni di serrata, le limitazioni sulla capienza, le procedure di sanificazione ed il controllo giornaliero del Green Pass stanno portando gli utenti sempre più lontano da palestre e piscine. Già sono andati in fumo oltre 12 miliardi di euro, ma l’impatto più importante lo si registra sul calo drammatico di affluenza: nel periodo maggio 2020-febbraio 2021, più di 9 organizzazioni su 10 hanno riscontrato una perdita di utenza e, tra questi, il 40% afferma di aver perso oltre la metà dei propri praticanti.

Il richiamo dell’allenamento in gruppo in palestra potrebbe riavvicinare vecchia e nuova clientela

La Resilienza non basta più, ora bisogna essere Eroi!

Ma torniamo all’inizio, alla resilienza… Non è più sufficiente, ora è necessario essere Eroi.
La capacità di sostenere gli urti senza spezzarsi, questo è il significato etimologico di resilienza: un concetto legato all’elasticità, alla capacità di assorbire gli impatti negativi per poi tornare rapidamente alla forma originaria.

La forma originaria…bel concetto, bella retorica ma credo sia chiaro e lampante che questa ipotesi, almeno per il nostro settore, non sia percorribile (purtroppo).

Le pesanti ricadute estremamente negative della pandemia sul settore

USA: 1,5 MILIONI DI PERSONE HANNO PERSO IL LAVORO NEL SETTORE WELLNESS (47% DI DIPENDENTI)

Nell’uso contemporaneo, il termine eroe, piuttosto che per sottolineare virtù fisiche come la forza, la prestanza (nella mitologia greca classica l’eroe era un semidio che compiva gesta leggendarie), è usato per indicare virtù morali quali il coraggio, l’abnegazione, l’accettazione di esporsi al rischio e a volte anche al sacrificio.

Ecco io credo che in questo momento tutti gli Operatori del Wellness siano EROI, soprattutto quelli che con coraggio hanno optato per soluzioni drastiche e magari abbassato la saracinesca.

ITALIA: NEL PERIODO MAGGIO 2020-FEBBRAIO 2021, PIÙ DI 9 ORGANIZZAZIONI SU 10 HANNO PERSO UTENZA; PER IL 40% DEI CLUB, OLTRE LA METÀ DEI PROPRI PRATICANTI

È per tutti questi EROI che il Settore si sta battendo per cercare di ottenere misure realmente efficaci come il Bonus Wellness e Sport e affinchè tutto il Comparto venga elevato a presidio della salute

Scritto da redazione