Il CEO della catena americana annuncia l’apertura di una o più palestre a settimana, a ribadire che il fitness oltreoceano non conosce limiti e lancia piani di sviluppo a dispetto di due anni di difficoltà. Un esempio anche per il futuro di palestre e piscine italiane
Noi, italiani, stiamo soffrendo e questo clima pesa parecchio in diversi paesi europei, su tutti Germania e Francia. Negli States l’industria del fitness, nonostante le difficoltà pandemiche, reagisce e non si pone limiti di crescita.

E’ il caso di UFC Gym, lanciata dal suo CEO, Adam Sedlack (intervista a Yahoo Finance). Il gruppo americano conta oggi su oltre 150 club in 36 paesi. Ma quello che impressiona sono i programmi di sviluppo: Sedlack punta ad 800 nuove aperture su scala mondiale, cento delle quali in UK. Secondo il numero uno del gruppo il fitness ha perso 2 miliardi di dollari nell’ultimo biennio, il 17% dei club ha chiuso e il 40% della clientela si è defilata.

Ma questa è la fotografia del passato, mentre si allontana il timore di un prevalere dell’home fitness o del fitness virtuale a danno dei club. La gente ha acquisito maggiore consapevolezza e guarda con fiducia alla palestra, purché rinnovi la propria offerta. “I consumatori non solo vogliono la transizione nel fitness, ma si aspettano un allargamento del servizio a nutrizione e recupero/riabilitazione. Ancor più in caso di infortuni, patologie” è la sintesi del pensiero espresso da Sedlack.

Da qui la convinzione e la decisione di puntare nel 2023-2024 sull’apertura di due, fino a quattro nuovi club a settimana negli USA e su scala planetaria. La pandemia, guardando la parte positiva, secondo Sedlack ci deve spingere a migliorare la nostra attività e a rinnovare la propria offerta.
La risposta ideale è investire in tecnologia ed ovviare alla carenza di personale puntando molto sugli operatori che hanno perso lavoro. Infatti, la chiusura di tanti club e centri sportivi assicura una notevole base cui guardare per selezionare e formare profili capaci e motivati.
Insomma, da oltreoceano arrivano parole e segnali che devono persuadere anche noi italiani che il rilancio è alla portata di tutti. Cambiando però riferimenti e idee che guidavano le strategie pre-pandemia, per assicurare alla potenziale nuova clientela, più digitale, le soluzioni attese.

Fonte parziale https://www.clubindustry.com/ e https://www.express.co.uk/