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Water: looking for the future

Rivedere modelli gestionali e l' idea di servizi perchè il nostro fururo della piscina sia a colori senza insidie di nubi e nuovo grigiore ph Ezequiel Da Silva

Spunti per rivedere nell’immediato modelli tradizionali ormai non più attuali: scelte decisive per un futuro di maggiori certezze per qualsiasi centro acquatico, anche inserito in contesti fitness e alberghieri

gurnari@benaquam.com

Aspettando cosa ci riserva il futuro, non sarebbe male considerare cosa si può fare subito.

E la provocazione vale prevalentemente per titolari e/o gestori di strutture acquatiche, anche se nessuno è esentato dal ripensare il proprio stile di vita quotidiano, negli aspetti più semplici come per tutte le azioni che diamo per scontate.

Un vademecum per guidarci nelle scelte volte a varare o a seguire nuovi modelli a beneficio dei settoristi e del sistema e dell’ecosostenibilità

Un piccolo vademecum può aiutarci a verificare cosa potremmo fare per quel discorso di adozione di nuovi modelli che può sembrare una roba da economisti o da cavillosi nevrotici, ma che invece riguarda aspetti particolari connessi all’economia anche a micro scala di piccole e medie aziende di settore.

Riemergere dalle nostre difficoltà con nuove certezze e riferimenti, per un rilancio sicuro, agevole e in sicurezza ph Oleksandr Pidvalnyi by Pexels

In sintesi si considerano alcuni punti.

  • Da quanto tempo non sostituiamo la massa filtrante del circuito acqua di vasca? Le perdite di carico attribuibili a deficit di efficienza solo di questo componente determinano tutta una serie di problemi di ordine energetico e qualitativo, aggravati dai maggiori consumi idrici. Bilancio non compensato sul piano dei costi diretti e gestionali generali.
Spesso la possibilità di abbattere costi e operare scelte ecosostenibili dipende dalla parte tecnologica e dalla scelte operate in tale ambito – ph Commercial Aquatics Australia
  • Se prendiamo una vasca con un lato superiore ai 20 metri, abbiamo verificato se il rifasamento della forza elettromotrice in uso è stato effettuato correttamente? Altra voce di potenziale spreco energetico.
  • Da quanto tempo i motori elettrici in locale tecnico non subiscono manutenzione ordinaria? E si è mai pensato che una manutenzione straordinaria possa portare a valutare concreti risparmi in esercizio?
  • Siamo sicuri che i quadri elettrici non siano fonte di dispersione o peggio di falsi contatti che oltre a rappresentare seri rischi per la sicurezza possono determinare maggiori consumi d’energia?
  • Servono davvero tutti i punti luce installati, magari lasciati accesi anche quando non è necessario? Ed una migliore ripartizione delle zone non farebbe risparmiare come la sostituzione dei più obsoleti ed energivori corpi illuminanti?
  • Nel sistema di trattamento, le pompe peristaltiche o a membrana sono state tarate di recente? E sono temporizzate al fine di evitare sprechi anche nel consumo di chimici ed acqua?
  • I chimici che si utilizzano sono soggetti a periodici controlli sia per titolo che per qualità? O ci affidiamo ciecamente al fornitore senza mai verificare il contenuto di quello che viene conferito?

Per docce ed erogatori vari, vanno operate scelte volte a ridurre il carico d’utenza e in linea con le condizioni climatiche: automatismi e tecnologie oggi offrono molte opzioni

  • Ogni quanto tempo verifichiamo la curva dei consumi d’acqua (tramite i contatori in ingresso e la loro corrispondenza con le bollette ed il carico d’utenza)? Siamo sicuri di non avere perdite nei circuiti? O, consci, le trascuriamo?
Le docce a tempo con sistemi di controllo dei consumi sono una risposta tecnologica accessibile ai problemi odierni – ph Siligroup
  • Docce ed erogatori vari (lavabi, vaschette antimicotiche, et) sono temporizzati? Il rapporto tra consumi di acqua calda sanitaria e quella fredda è compatibile con il carico d’utenza e le condizioni climatiche?
  • È noto che vetrate e finestre, soprattutto nelle strutture più obsolete, rimangono aperte d’estate e d’inverno (per carenze nel trattamento aria). Non è forse il caso di rivedere tutto il sistema di trattamento aria e ventilazione? Ma prima di intervenire è bene sentire consulenti e fornitori diversi, senza lasciarsi condizionare da soluzioni mirabolanti a costi ridicoli…Bene avere proposte nero su bianco con tanto di garanzia su costi di investimento e di esercizio e con piano di rientro certificato.
  • Forse è anche il caso di verificare se può essere fattibile il recupero termico dagli scarichi di acqua chiara…Oggi tecnologicamente si può.
  •  Da quanto tempo non si controlla il retro degli armadietti negli spogliatoi? Una verifica potrebbe portare a molte sorprese. Ma forse anche a rivedere il piano della detergenza e sanificazione con conseguente possibilità di riduzione dei costi annessi ad una non efficace gestione delle pratiche relative alla pulizia periodica non solo degli spogliatoi, ma anche di tutte le funzioni del sistema di offerta.
  • Rivedere con occhi diversi il Piano di autocontrollo potrebbe essere l’occasione per valutare se i costi di gestione possano subire variazioni sia per quanto riguarda i centri di costo che quelli di ricavo…. Aspetto di politica gestionale che riguarda tutti gli impianti. Anche quelli più piccoli.
  • Quanti sono i dispositivi in funzione anche fuori orario di esercizio? Di questi, tutti servono davvero? Possono essere razionalizzati, ottimizzati riducendo i costi specifici e migliorando la gestione?
Non disporre di coperture termiche di qualità oggi è quasi da autolesionista per chi gestisce piscine, gradi o piccole che siano ph Favaretti Group
  • Con l’arrivo della stagione invernale è stata valutata l’opportunità di disporre di coperture del piano vasca al fine di ridurre perdite idriche e consumo di chimici almeno durante la chiusura notturna?
  •  Ai fini dell’adozione di criteri adatti ad affrontare le sfide del periodo sarebbe bene ripensare alla formazione, ricorrendo a quegli strumenti che consentano di migliorare la sensibilità verso temi finora trascurati come quelli del contenimento energetico e del risparmio idrico. Rivolgendosi e coinvolgendo manutentori come gli assistenti di vasca e gli istruttori, includendo segreterie e addetti alla reception. Pensando a come comunicare le nuove esigenze di attenzione dell’ambiente ai propri utenti.

Ancor più nella stagione fredda è fondamentale disporre di coperture termiche per ogni vasca

  • Riconsiderare l’esigenza di aggiornarsi anche su temi forse trascurati dal mondo dell’acquaticità. Ad esempio, all’inizio della seconda decade di novembre presso la Fiera di Rimini si terrà l’esposizione di Ecomondo che comprende anche il comparto K-Energy, specializzato nelle nuove tecnologie per l’energia e l’ambiente. Visitarlo (e magari partecipare ai numerosi incontri e seminari) potrebbe costituire una scoperta su come certe scelte tecnologiche e gestionali siano installabili e sostenibili anche per il proprio impianto acquatico. Sempre a Rimini, poi, si terrà a fine novembre Piscina22, occasione unica per colmare il nostro gap su tante tematiche trascurate.
  •  Confrontarsi con colleghi senza attendere che altri promuovano l’incontro costa poco e serve ad aprire nuovi scenari…

L’acquaticità rappresenta anche una grande opportunità di prevenzione della salute e di promozione sociale

Non essere un pesce fuor d’acqua in un sistema mutevole e rivoluzionato, dove tecnologia e nuove scelte aiutano a rinascere per lanciarci verso una nuova rotta “gestionale” ph Andres Victorero by Pexels

Certo, quelli indicati – assolutamente non esaustivi – possono sembrare semplici e/o scontati esempi, ma possono anche rappresentare la base di un nuovo modo di impostare nuovi modelli di crescita condivisa, soprattutto in un tempo in cui sembriamo tutti smarriti e non sappiamo bene che strada intraprendere…

Dimenticandoci forse che l’acquaticità rappresenta anche una grande opportunità di prevenzione della salute e di promozione sociale, con tutto quello che ciò comporta. E’ il nuovo futuro per la vita delle piscine.

Scritto da Gianni Gurnari